Tra sigaretta e sigaretta elettronica, in termini di sicurezza, non vi è affatto partita.
Non vi è margine di discussione.
Lo svapo sarebbe decisamente più sicuro, appunto, per il consumatore.
A sostenerlo è Murray Laugesen, il massimo esperto in Nuova Zelanda, cioè, in tema di politiche sul tabacco e sigarette.
“Non v’è proprio il margine per porre in essere neppure una comparazione tra il fumo e lo svapo – ha fatto preente il medesimo – Per essere franchi e sbrigativi si può dire, senza timore di essere smentiti, che l’inalazione di vapore da una sigaretta elettronica sia di diversi ordini di grandezza (da 100 a 1000 volte) meno pericolosa delle sigarette di tabacco.
E’ questo lo diciamo dopo aver indagato la presenza di ben 60 sostanze tossiche che sono presenti marcatamente nelle sigarette e di alcune delle quali è stata trovata solo traccia insignificante nelle e-cig.
Del resto, questo dato di fatto non crea particolari sorprese dal momento che la temperatura dell’atomizzatore di una sigaretta elettronica è pari al 5 o, al massimo, al 10 percentuale di quella di una sigaretta classica accesa.
Per questo non vengono liberati quegli agenti che si rinvengono, invece, nel fumo”.
“Alla luce di questo dato più che schiacciante – prosegue l’esperto – non si può far altro che indicare la soluzione “elettronica” ad un paziente che vuole smettere di fumare e che potrebbe disassuefarsi dal vizio del fumo con questi dispositivi”.
“CARTA IMPORTANTE DA GIOCARSI”
Fondatore dell’Health New Zealand Ltd, società di ricerca e consulenza sorta nel 1995, Laugesen è stata figura tecnica apicale in seno al Dipartimento della Salute e la Commissione per la Sanità pubblica, ovvero il corrispondente del nostro Ministero della Salute.
“L’obiettivo è e resta quella di dare vita ad una Nuova Zelanda che sia più sana e senza fumo.
Abbattere la morbilità connessa a patologie cardiache e di tipo tumorali rappresenta, ovviamente – la conclusione – una carta importante da giocarsi per cogliere tali obiettivi.
Ed ovviamente dire addio al fumo rappresenta, in tal senso, un passaggio più che cruciale”
- Scritto da Italo Di Dio