Un appello all’Organizzazione mondiale Sanità.
E’ quello che viene rivolto dalle associazioni pro vaping dell’Asia e del Pacifico riunite sotto la sigla “Caphra”, vale a dirsi la “Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates”.
Dal sodalizio, in particolare, si chiede che l’Organismo internazionale, massima Istituzione operante su scala mondiale in termini di politiche sanitarie, ponga in essere, con riferimento all’ambito dei prodotti alternativi, le proprie scelte sulla base di “fatti scientifici, metodologie e principi solidi”.
Il sollecito del “Caphra”, per così dire, viene in vista della programmata riunione biennale della Convenzione quadro dell’Oms per il controllo del tabacco che si svolgerà nel mese di Novembre del 2021.
E che, come trapela dalla guida pre-conferenza già posta all’attenzione delle parti interessate, sembra avere presupposti non molto rosei nella prospettiva di quanti promuovono lo svapo quale misura di smoking cessation.
Le politiche dell’Organizzazione mondiale Sanità, purtroppo, appaiono orientate verso un discorso di appiattimento cieco ed insensato.
L’OMS E LA LINEA DELL’ASTENSIONISMO
Stretta sul fumo – si – ma allo stesso modo chiusura ai prodotti alternativi.
L’idea dell’Organizzazione mondiale Sanità, infatti, è quella di sconfiggere il fumo con un discorso di puro astensionismo.
Arrivare all’obiettivo senza “compromessi”, senza prendere in considerazione il fatto che il percorso di “smoking cessation”, per determinati soggetti, possa e debba necessariamente essere fatto di passi intermedi, graduali.
Non potendosi pretendere tutto e subito.
Ed, invece, l’Oms continua ad insistere sul fatto che prodotti quali sigarette elettroniche e liquidi siano “dannosi e pericolosi come il tabacco combustibile” e, in quanto tali, meritevoli di “essere vietati o fortemente limitati”.
Attraverso la petizione, ancora, Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates ha chiesto all’Oms ed alle Autorità sanitarie operanti su scala planetaria e locale di procedere a regolamentare la materia sulla base di solidi dati scientifici.
Soprattutto, andando a prevedere di includere la partecipazione delle categorie dei consumatori nei processi decisionali.
- Scritto da Italo Di Dio