La Francia pensa in grande.
E prefigura una Nazione libera dal fumo.
E’ questo l’ambizioso progetto che coltiva il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.
Ribadendo intenzioni già palesate nel 2017, la guida d’Oltralpe ha rilanciato la guerra al tabacco.
In grande stile, senza esclusione di colpi.
Una guerra non fine a se stessa ma che si inquadra in un’ottica di contrasto al cancro.
In un Paese che conta 150.000 morti all’anno per patologie tumorali, Macron ha fatto proprio l’impegno istituzionale ad eliminare i principali fattori di rischio evitabili, eliminabili, modificabili.
Su tutti alcol e tabacco.
In merito a quest’ultimo aspetto, i programmi del Presidente dei galletti è obiettivamente importante.
“L’obiettivo – ha spiegato, infatti, il medesimo – è quello di arrivare ad una prossima generazione senza tabacco, quella che avrà 20 anni nel 2030”.
CAMPAGNE MIRATE ANCHE NELLE SCUOLE
Il programma di una Francia (a breve) smoking free si svilupperà attraverso vari filoni di azione.
Già da anni, infatti, si lavora in termini di disincentivazione economica attraverso rincari dei prezzi sui pacchetti – basti pensare come per una versione da 20 si debbano spillare, ormai, 10 euro (ebbene sì, dieci); Inoltre si stanno intensificando le aree “open air” libere dal tabacco, al fine di creare sempre più condizioni di tutela dal fumo passivo per quanti non sono fumatori.
Non da meno si ragionerà anche
rispetto a campagne di sensibilizzazione tese ad educare le persone verso la via della cessazione.
E questo sforzo sarà condotto anche nelle scuole, culla delle generazioni di oggi e di domani.
Campagne mirate saranno sviluppate tra i banchi.
Per comprendere la serietà dell’investimento, nella sua complessità, basterà pensare come tale campagna-non fumo vedrà impegnate risorse per 1,7 miliardi di euro.
Un esercito di fondi per un obiettivo che si pone come prioritario e che, qualora arginato, consentirebbe di tagliare costi nettamente superiori a pro della Sanità pubblica.
Ora: in tutto questo quale sarà il ruolo della sigaretta elettronica?
La risposta: sicuramente centrale.
In Europa, Francia e Regno Unito sono le realtà nazionali che maggiori passi hanno compiuto nella direzione di istituzionalizzare la e-cig, che assistono alla presenza più intensa della medesima nei percorsi ufficiali della Sanità pubblica.
Ebbene, guardando alla questione in termini più ampii, appare evidente come la sfida antitabagista possa avere caratteri di reale fattibilità
- Scritto da Italo Di Dio