Qualcosa si muove.
Sembrerebbe.
Fonti della nostra testata, infatti, riferiscono di un intensificato controllo, un intensificato filtro che si starebbero registrando lungo il confine croato-sloveno.
Sempre stante ad informazioni acquisite in vie informali e che sono ancora mancanti di riscontri ufficiali da parte delle Istituzioni, parrebbe che il corrispondente sloveno della nostra Guardia di Finanza starebbe attenzionando in modo assiduo i corrieri in entrata nel territorio nazionale dal versante croato.
Con i corrieri che, in particolare – in applicazione di norma, in realtà, già vigente – qualora facenti trasporto di liquidi con nicotina, vengono ammessi a transitare sul territorio sloveno solo se dotati di una sorta di bolla di accompagnamento.
Questo quanto si starebbe registrando, pertanto, da poche ore lungo i principali valichi che separano i due Stati della ex Jugoslavia e che, in un certo senso, pare suonare come una sorta di avamposto di controllo italiano, dal momento che la merce prelevata dalla Croazia è fondamentalmente destinata al mercato nostrano.
Non sarebbe remoto leggere, quindi, in queste attività, una sorta di accordo sull’asse italo-sloveno al fine di attivare una ulteriore e forte stretta sul contrabbando dei prodotti da vaping.
Come noto, piaga nel settore è quella data dal traffico di liquidi, appunto, che, acquistati attraverso il canale del web presso rivenditori siti oltre il confine nazionale, giungono in Italia in barba alla normativa vigente.
Configurando un danno all’Erario – perchè i venditori non pagano tassa alcuna allo Stato – nonché un rischio concreto a carico della salute stante il fatto che tali liquidi non seguono, nella relativa fase di produzione, quei parametri che, in termini di sicurezza, sono dettati dal legislatore.
I SOLLECITI DI BOVE (UNASWEB)
Come si ricorda, dettagliate e ripetute denunce erano venute in tal senso da Unasweb e, in inciso, dal Presidente Arcangelo Bove che, con più note poste all’attenzione di Aams, aveva serialmente ed in modo circostanziato evidenziato la persistenza di situazioni di illegittimità chiedendo l’adozione di consequenziali provvedimenti.
Non ultimo lo aveva fatto in occasione del tavolo della Direzione Tabacchi sviluppatosi nella giornata di Martedi scorso, sede presso la quale Bove aveva anche dettato in modo particolareggiato possibili soluzioni da sposare – si veda la tracciabilità informatica dei movimenti della merce – al fine di contrastare in modo vigoroso il “nero”.
Centrale, tuttavia, è la necessità di stroncare i movimenti di merce illeciti a cavallo tra i differenti Stati.
Oscuramento dei siti internet pirata, in primis, ma anche interventi materiali, su strada, al fine di intercettare tali traffici ed i loro vettori.
Comprenderemo, a breve, se questi filtri saranno rinforzati anche con controlli ai varchi italiani
- Scritto da Italo Di Dio