“Chi fuma e beve in modo smodato ha il 40% in più di possibilità di sviluppare un tumore del cavo orale.
Quindi, il messaggio che deve passare, ovviamente, è che il fumo nuoce alla salute. Ma non basta dirlo attraverso le immagini choc sui pacchetti di sigarette, perché quelle immagini, accompagnate dalla scritta ‘Il fumo uccide’, non sono servite a nulla”.
Così, attraverso le colonne di Adnkronos, Francesco Riva, Presidente del Cenacolo Odontostomatologico Centro Italia.
“In Italia ogni anno – spiega il medesimo – 6.000 persone hanno una diagnosi di tumore del cavo orale”.
Anche Riva, per il resto, esprime scetticismo rispetto alle previsioni europee in tema anti-cancro “Anche il piano Ue contro il tabagismo – osserva sempre lo stesso ad Adnkronos – rischia di non produrre gli effetti sperati, perché prevede una stretta sui nuovi prodotti equiparandoli alle sigarette tradizionali.
Ma è un errore poiché, rispetto alle sigarette tradizionali, questi dispositivi non prevedono la combustione.
Sebbene non siano privi di rischio, rappresentano sicuramente delle alternative valide per tutti quei fumatori adulti che continuerebbero a fumare.
Dunque, se si vuole ridurre la percentuale di fumatori, bisogna farlo con gradualità.
Anche gli pneumologi consigliano ai tabagisti di utilizzare e-cig e tabacco riscaldato pur di smettere con le sigarette tradizionali perché con questi dispositivi non viene inalato il catrame”.
FUMO DETERMINA SCARSA SALIVAZIONE E MENO PROTEZIONE PER LE MUCOSE
Ed ancora “Non si può solo dire che il fumo fa male ma occorre avere ben chiaro cosa si vuole fare.
La Commissione Ue ci deve dire quali strategie vuole adottare e quali mezzi metterà in campo per ridurre la percentuale dei tabagisti dal 25% al 5% entro i prossimi 20 anni. Sicuramente, di fronte a malattie e morti certe, serve buonsenso e non posizioni ideologiche. Sappiamo che i tabagisti sono dei tossicodipendenti, quindi dobbiamo offrire loro alternative”.
Il professionista, quindi, spiega il meccanismo in base al quale le bionde potrebbero innescare problematiche di tipo canceroso a carico dell’apparato orale
“Chi fuma ha la bocca secca e quando si ha minore salivazione la mucosa è meno protetta – spiega ancora all’Agenzia di stampa nazionale – Da qui il rischio di sviluppare il tumore del cavo orale.
Invece, con le e-cig e il tabacco riscaldato, pazienti e medici, anche quest’ultimi sono spesso fumatori incalliti, mi dicono che non hanno più quella sensazione di ‘bocca secca’ e quindi nessun problema di salivazione.
Dunque bene le campagne di prevenzione, benissimo coinvolgere le scuole, ma serve fare i conti con la realtà, ben sapendo che anche nei Centri antifumo si rivolgono pochissime persone e i risultati finora ottenuti – la conclusione – non sono affatto soddisfacenti”.
- Scritto da Arcangelo Bove