Il bilancio dei Centri antifumo non sarebbero un trionfo. Tutt’altro.
Lo dicono i numeri, lo dicono i risultati.
Mediamente, infatti, i 292 riferimenti sparsi sul territorio nazionale accolgono complessivamente 13.000 persone che ad i medesimi si rivolgono per rintracciare una soluzione in chiave di smoking cessation.
E, rispetto alla mole di utenza, appena quattro persone su dieci riferiscono un’esperienza positiva.
Per dirla in soldoni e sempre rimanendo nell’alveo delle fredde cifre: ogni singolo Centro ha accolto una media di 44 pazienti entro l’intero anno solare che vuol dire, considerando poco più di 300 giorni lavorativi, uno ogni sette giorni circa.
Per quel che riguarda le percentuali di successo non vi sarebbe molto da sorridere.
Appena quattro persone su dieci riferiscono esperienze positive (sempre tornando al discorso delle fredde cifre, ogni Centro vanterebbe, nel lasso di un intero anno, sedici pazienti capaci di cogliere l’obiettivo).
Senza dimenticare il fattore delle recidive che, per bocca degli stessi operatori dei Centri in questione, riguarderebbe tra il 50 ed il 75 percentuale delle persone seguite.
Non v’è molto da sorridere, quindi, anche perchè, tra scetticismo e disinformazione, il 90% dei fumatori riferisce di non aver mai avuto rapporto con i Centri antifumo.
Ci domandiamo: le persone sono a conoscenza dell’esistenza di tali riferimenti?
UNA SOLUZIONE CHE E’ POCO NOTA AI POTENZIALI PAZIENTI
Questo, forse, un primo interrogativo da porsi laddove ad essere chiamati in causa sono, in primo luogo, i presidi dei medici di base: è in questa sede, infatti, di immediata interfaccia con i cittadini, che si dovrebbe fare indicazione dei Centri in questione al paziente che ha il “problema” della sigaretta e che da essa manifesti l’intenzione di sottrarsi.
E, poi, c’è la questione del metodo.
Tra cerotti e pillole, allo stato non vi sarebbe traccia nei Centri antifumo della sigaretta elettronica – che, indubbiamente, come discorso di alternativa al fumo è il metodo più efficace.
Il problema viene, ovviamente, dalle alte sfere.
Fino a quando la sigaretta elettronica, infatti, verrà vista come un problema – e, in quanto tale, da tar-tassare – la stessa non potrà mai varcare la soglia di siffatti Centri.
Quanto costano i Centri anti-fumo?
Qual’è il loro gravame sulle casse statali?
Ora come ora, si pretende un radicale cambio di impostazione risultando chiaro come la strategia
- Scritto da Italo Di Dio