Fortunatamente non vi sono solo i detrattori della sigaretta elettronica.
Ma cresce il “partito” di quanti sono convinti dei benefici della e-cig, benefici che, ovviamente, sono sempre da rapportare, in termini di minor danno, alla sigaretta classica.
Sono sempre più intense le pressioni che vengono sull’Europa, come Istituzione, al fine di prevedersi l’inserimento della sigaretta elettronica quale strategia da incorporare nel Piano anti-cancro.
“Il fumo è la principale causa di cancro in Europa e lo svapo ha aiutato centinaia di migliaia di fumatori a smettere di fumare in via definitiva – così Michael Landl, Direttore della World Vapers’ Alliance – Sarebbe auspicabile che i responsabili politici si impegnino per introdurre lo svapo nel piano dell’Unione europea contro il cancro. Ciò al fine di consentire a milioni di europei di poter beneficiare di un metodo efficace per smettere di fumare”.
Che il fumo sia una delle principali porte d’ingresso nelle praterie del cancro è cosa alquanto risaputa. Addirittura, si stima che oltre il 90% delle neoplasie polmonari sia da ricondurre al tabacco.
IL CASO SVEZIA: MENO FUMO, MENO TUMORI
Una controprova, in merito, viene dai dati della Svezia.
Nel Paese scandinavo, infatti, che presenta i tassi di fumo più bassi in Europa, si registra, sempre su scala europea, la minore incidenza di patologie cancerose.
Istituzionalizzare la sigaretta elettronica, quindi, nei percorsi anti-fumo potrebbe rappresentare una importante carta da giocarsi in ottica di smoking cessation e, quindi, di abbattimento dei consumi.
Fare del modello inglese, per dirla breve, un esempio da seguire nei singoli Stati.
Laddove è evidente come, invece, in contesti quali quello italiano, tra gli addetti ai lavori dell’ambito sanitario vi sia ancora una conoscenza estremamente modesta del vaping.
Di conseguenza, al cospetto di un paziente fumatore, è irrisoria – sempre rimanendo all’ambito nostrano – la percentuale dei medici che indirizza verso la soluzione della sigaretta elettronica.
Politiche di approccio alla questione, quindi, molto distinte su scala nazionale: estremamente improbabile un ragionamento condiviso su base europea
- Scritto da Italo Di Dio