“Data la situazione di grave crisi in atto, non è dimostrabile che, aumentando la tassazione sul tipo di beni oggetto della proposta emendativa, si incrementino le entrate per lo Stato. C’è il rischio invece di ridurre i consumi”.
Una riflessione di buon senso, intelligente quella venuta da Maurizio Lupi, deputato sedente nel Gruppo misto della Camera.
L’esponente, già Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti a cavallo tra i Governi Renzi e Letta, è così intervenuto durante i lavori della Commissione numero cinque di Montecitorio.
Ebbene sì, proprio quella “famigerata” nel cui contesto, nella nottata tra Sabato e Domenica, è stato benedetto il rincaro fiscale in capo al settore delle sigarette elettroniche.
Lupi, in particolare, al momento della personale relazione, ha spiegato come non sia affatto da considerarsi scontato – anzi (!) – che, ad aumento fiscale, potrà andare a corrispondere maggiore gettito e, quindi, maggiore entrata per lo Stato.
Laddove, piuttosto, è da ritenersi – cosa precisata dal deputato – come il plus delle tasse non possa far altro che disincentivare i consumi e, quindi, paradossalmente, portare ad un minor guadagno per lo Stato stesso.
Una verità vecchia quanto il mondo e confermata dalle teorie economiche di ogni era: ovvero, a maggiori tasse corrispondono minori consumi.
ENTRATE FISCALI TABACCO RISCALDATO NON ANDRANNO AD ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
Cadute, ovviamente, nel vuoto le parole dell’ex Ministro, anche la Lega, che ha espresso voto contrario al riformulato emendamento, ha voluto sottolineare, per bocca di Massimo Garavaglia, durante i lavori della Commissione, “la natura regressiva di ogni tassazione concernente il fumo, i cui effetti ricadono su larga parte della popolazione, in particolare sulla platea giovanile” nonché l’esiguità delle risorse che se ne sarebbero ricavate, peraltro già spese con altri emendamenti.
E proprio il tema delle risorse è stato analizzato da Forza Italia e, in particolare, dal deputato Paolo Russo.
L’esponente berlusconiano, in particolare, ha analizzato, sempre in sede di Commissione, come, con riferimento al tabacco riscaldato, il plus del gettito fiscale si sarebbe dovuto destinare al settore dell’assistenza domiciliare, così come era da vecchia proposta Muroni.
Invece, l’emendamento appena approvato e che, quindi, finisce nella legge di Bilancio in costruzione, non prevede una destinazione specifica per i presunti maggiori introiti fiscali da tabacco riscaldato.
Disperdendo i possibili nuovi introiti in una miriade di mille capitoli.
- Scritto da Italo Di Dio