“Quando impareranno i politici ad ascoltare la scienza e non le ideologie o gli interessi di mercato?”.
E’ questo l’interrogativo che si pone Riccardo Polosa, Direttore del Coehar e tra le massime espressioni in ambito europeo in termini di riduzione del danno.
Il ricercatore è intervenuto, attraverso le pagine di liafmagazine, a poche ore dalle “news” governative foriere – come, ormai, tristemente noto – di un significativo rincaro fiscale in capo al settore delle sigarette elettroniche.
“Ci sono centinaia di studi – analizza Polosa – che dimostrano che lo svapo è meno dannoso del fumo di sigaretta convenzionale. Portare i commercianti ad aumentare inevitabilmente il prezzo di questi prodotti sul mercato significa proibire a milioni di italiani di passare ad una soluzione meno dannosa per la propria salute”.
Un provvedimento evidentemente inopportuno, quello intrapreso dall’Esecutivo Conte, in queste ore al vaglio della Camera.
E che lo diviene ancor di più in un contesto temporale, quello a cavallo tra il 2019 ed il 2020, sviluppatosi lungo l’asse tremendo Evali-Covid.
“Abbiamo lasciato il 2019 – analizza al riguardo l’accademico catanese – con la gestione dell’epidemia di “Evali” che negli Stati Uniti ha diffuso paura e confusione a causa anche degli sforzi intenzionali e fuorvianti delle organizzazioni internazionali come Fda e Cdc che hanno volutamente disinformato i vapers sui danni dello svapo di nicotina quando invece sin dall’inizio era chiaro che la causa dell’Evali era legata all’uso di cartucce di Thc contaminate con vitamina e acetato”.
“NEL 2021 SI ACCELERI TRANSIZIONE VERSO PRODOTTI MENO DANNOSI”
E, ora, la pandemia “che non ha mai fermato l’attività scientifica del Coehar, anche in questi mesi autore di importanti studi sul tema delle riduzione del danno”.
“Abbiamo pubblicato un documento – insiste il docente dell’UniCatania – che indaga sul futuro della riduzione del danno: uno studio che punta al futuro.
Vuole essere un ponte tra l’attivismo anti-tabacco che vuole eliminare definitivamente il fumo e il contributo che possono dare i prodotti dello svapo.
L’obiettivo comune deve essere quello di un approccio volto a ridurre i danni che derivano dai prodotti della combustione, con l’obiettivo finale di eliminare ogni dipendenza dal fumo”.
Una pandemia che, incrociata alle nuove politiche nazionali, potrebbero produrre un effetto dirompente sul Sistema Sanità nazionale.
“Il sistema sanitario italiano, già sotto pressione per l’epidemia, potrebbe vedere aumentare gli accessi alle strutture sanitarie ed allentare la diffusione di uno strumento di prevenzione utile ed efficace contro le malattie fumo correlate.
Lo svapo, in maniera storica e rivoluzionaria, ha dimostrato di essere lo strumento più efficace per l’abbandono definitivo delle bionde”.
L’auspicio e, allo stesso tempo, la sfida 2021 “Accelerare al massimo la transizione globale verso i prodotti meno dannosi.
Tuttavia, la portata della diffusione del vaping – chiude Polosa – dimostra la loro grande accettazione da parte dei consumatori di tabacco come alternativa per smettere di fumare”.
- Scritto da Arcangelo Bove