La scuola italiana in tema di “minor danno” continua a riscuotere approvazione e consensi anche su scala internazionale.
E’ il professore Riccardo Polosa ad inanellare ulteriore riscontro: il docente universitario catanese, infatti, è stato intervistato dalla rivista internazionale “Filter”.
Ad attirare l’attenzione dell’Organo di informazione lo studio condotto dagli scienziati del Coehar in tema di Broncopneumatia cronica ostruttiva e di gestione dei pazienti fumatori alla luce delle possibilità offerte dalla sigaretta elettronica.
Una iniziale riflessione è stata condotta da Polosa relativamente al fatto che i pazienti Bpco impegnati nei programmi di cessazione del fumo vanno incontro ad uno scarso successo
“Secondo la mia esperienza clinica – ha esordito il Direttore del Coehar nel passaggio ripreso dalla “Liaf” – dato questo abbastanza sorprendente, la maggior parte dei fumatori con Bpco non ha una buona ragione per smettere.
Alla loro età e con la condizione debilitante in cui si trovano, non pensano di aver altro in cui sperare se non una buona sigaretta!
Sono ben consapevoli, infatti, che fumare non fa bene alla loro patologia, ma ciò che ne ricavano sembra essere di gran lunga migliore di qualsiasi beneficio in termini di salute che potrebbero avere smettendo di fumare.
Per tutti i fumatori con Bpco che non desiderano o non riescono a smettere – ha spiegato ancora il luminare italiano – fornire un’alternativa allo scenario “smettere o morire” è un’opzione da considerare assolutamente.
Con l’avvento dei dispositivi a rilascio di nicotina privi di combustione che posso replicare l’esperienza del fumare, abbiamo avvertito la necessità di studiarne gli effetti a livello di salute polmonare, sopratutto su soggetti vulnerabili con una pregressa patologia polmonare.
“INVERSIONE DEL DANNO E’ RAGGIUNGIBILE”
Le sigarette elettroniche possono essere un rimedio per la Bpco e questo è importante da sapere per i medici, per le persone affette da tale patologia e chi se ne prende cura.
Inutile sottolineare che le informazioni, supportate da prove, circa il risvolto positivo in termini di salute delle sigarette elettroniche sulla Bpco, possono rivelarsi una risorsa preziosa e potente per il dialogo medico-paziente”.
Significativa anche la riflessione sulla possibilità di una inversione del danno per i pazienti Bpco che “transitano” alla sigaretta elettronica
”Il risultato più rimarchevole dello studio – sottolinea al riguardo Polosa – riguarda il fatto che i pazienti con Bpco possono davvero astenersi dal fumare per un lasso di tempo indeterminato se viene loro fornito un sostituto adeguato.
L’astinenza dal fumo genera dei benefici in termini di salute su questa categoria di pazienti, ad esempio una maggiore tolleranza all’esercizio, una qualità generale della vita migliore e una ridotta esacerbazione respiratori (e di conseguenza ridotta necessità di ricovero ospedaliero).
Lo studio dimostra che il concetto di “inversione del danno” è raggiungibile, aggiungendo che, una volta raggiunto tale stato, può essere mantenuto per anni.
I pazienti con Bpco – ha concluso Polosa – hanno sperimentato tali miglioramenti senza soffrire per il desiderio di una sigaretta e senza sperimentare i sintomi dell’astinenza, il tutto senza costi aggiuntivi per il Sistema sanitario nazionale”.
- Scritto da Arcangelo Bove