Una denuncia forte, giusta quella che viene, a mezzo “social”, da Anpvu – Associazione nazionale per i vapers uniti.
Il sodalizio guidato da Carmine Canino, infatti, ha posto l’accento sul fenomeno, preoccupante e pericoloso, relativo al mondo di produttori illegittimi di liquidi per sigarette elettroniche che, muovendosi nel “sommerso”, creano un gravissimo danno alla categoria nonché un pericolo notevole per i consumatori.
“Chi cerca il guadagno facile – esordisce il passaggio – non pensa alla salute del consumatore!
Dietro le pratiche illegali – è ulteriormente fatto presente – si celano la bramosia del guadagno facile da parte di “cantinari” senza scrupoli ma anche il desiderio di risparmio dei consumatori.
Leggiamo sempre più spesso notizie relative a sequestri di e-liquid confezionati magari nel retrobottega di qualche improvvisato “aromatiere”.
Questo tipo di atteggiamento si discosta totalmente dallo spirito di tutela della salute che dovrebbe permeare l’intero settore.
L’Associazione nazionale Anpvu condanna fermamente chi, oltre a non rispettare le leggi, sporca il mondo dello svapo con atteggiamenti volti al proprio tornaconto, senza considerare l’importanza di appartenere ad un comparto che dovrebbe avere, come impronta caratteristica, quella di rappresentare in primis – la conclusione – l’efficacia nella riduzione del danno e la tutela della salute”.
UN DANNO AD UN INTERO SETTORE
Giustissima la riflessione dell’Anpvu che denuncia l’altissimo rischio, il duplice altissimo rischio legato alle pratiche delle produzioni fai-da-te.
Da un lato, infatti, queste condotte rappresentano un rischio altissimo per la salute degli utilizzatori dal momento che si ricorre a “materie prime” e procedure non testate e non sottoposte a quei protocolli imposti dalla normativa nazionale.
Ed a cui tutti i venditori onesti sono sottoposti con dispendio in ordine dei tempo e di economie.
Ma il problema ancor più grave vive nel contraccolpo che andrebbe ad abbattersi su un intero settore se, a causa della imprudenza del singolo, qualcuno patisse conseguenze.
Un po’ come il caso Evali.
Per “colpa” di alcuni contrabbandieri, infatti, si è abbattuta su un intero settore l’onta di creare danni alla pubblica salute.
Che, poi, alcune Istituzioni e media vi abbiano ricamato e marciato, è altro discorso.
Un mondo, quale quello dello svapo, non può veder vanificati i duri sforzi in termini di “minor danno” a causa della brama di arricchimento facile da parte di alcuni.
Tanto più se non si tratta di piccoli spacciatori che operano all’angolo di una strada…
- Scritto da Italo Di Dio