Unire le forze per rafforzare il messaggio e le teorie legati al “minor danno”.
E’ questa la “mission” sposata da un pool di medici, provenienti da ventisei Paesi, che hanno deciso di promuovere una associazione che sia tesa, su scala internazionale, a promuovere le politiche, appunto, del minor danno.
Quest’ è l’impulso che è emerso ad esito del “No smoke summit”, momento sviluppatosi nei giorni scorsi in Grecia.
“Smoking Control & Harm Reduction Association” il nome della nuova realtà che mira a proporsi come interlocutore dei vari legislatori nazionali al fine di giungersi al riconoscimento normativo, come avviene già nel Regno Unito ed in Svezia, dei prodotti a cosiddetto minor danno, sigarette elettroniche su tutte, come meno nocive delle sigarette tradizionali.
Il tutto sulla base del supporto che viene dalla scienza insistendosi, particolarmente, sul principio secondo cui il problema non vive nella nicotina in quanto tale bensì nella sua combustione.
IL RUOLO DI IGNATIOS IKONOMIDIS
Ad avere ispirato l’iniziativa è stato il cardiologo Ignatios Ikonomidis che ha rimarcato il ruolo centrale che, in termini di salute pubblica, potrà essere giocato, con il necessario supporto degli Stati, dai prodotti per la riduzione del danno.
A recare la personale esperienza è stato anche Fernando Fernández Bueno, chirurgo oncologico del “Central de la Defensa Gómez Ulla” di Madrid.
“La legislazione spagnola sul controllo del tabacco convenzionale – ha affermato lo stesso – non funziona perché non induce le persone a smettere di fumare” tuonando, ancora, con un veritiero i “politici che non vogliono vedere le prove”.
A prendere parte ai lavori anche il padrone di casa il fisico e ricercatore dell’Università greca di Patrasso, Konstantinos Farsalinos, tra i principali esponenti su scala mondiale in tema di teorie del minor danno.
FARSALINOS “IL PROBLEMA E’ LA COMBUSTIONE”
“Il problema è la combustione e non la nicotina – ha precisato il luminare nel contesto del personale intervento – La nicotina è socialmente compatibile se non ti uccide, proprio come la caffeina”.
“Coloro i quali si oppongono alle politiche di riduzione del danno – ha incalzato lo scienziato – affermano semplicemente che le alternative non sono sicure ovviando a un principio fondamentale della salute pubblica: ovvero quello realtivo alla valutazione del rischio “.
“J’accuse” pesante quello che Farsalinos ha rivolto all’indirizzo dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
“L’Oms ha fallito miseramente nel fornire informazioni equilibrate” e, con particolare riguardo ai prodotti del minor danno “Non rappresentano, certo, il miracolo, ma sono un’alternativa meno dannosa rispetto alla sigaretta convenzionale. Non si tratta – ha concluso – di sostituire qualsiasi altro metodo volto a smettere di fumare, ma piuttosto di fornire più opzioni”.
- Scritto da Arcangelo Bove