Mercato svapo, è boom: +34,4% in tre anni

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Il numero degli svapatori, su scala mondiale, è in costante ed importante aumento.
Si stima, in particolare, che nel 2021 si avranno, in tutto il globo, circa 55 milioni di “utenti” della sigaretta elettronica. Quattordici milioni in più rispetto all’ultima rilevazione, datata 2018.
Un balzo quantificabile, cioè, nella misura del 34,4 percentuale. E scusate se è poco.
Sono queste le cifre che emergono dal rapporto di Euromonitor e che certifica l’esponenziale aumento, su scala planetaria, del mercato dello svapo.
Tutto questo nonostante il boicottaggio, nonostante le ricerche tese a screditare il settore, nonostante i polveroni mediatici, come quello di Evali, poi sbugiardati nella loro non-fondatezza.
La sensazione è che senza le trappole che sono state e vengono continuamente tese da parte di Istituzioni e stampa, il business della sigaretta elettronica sarebbe decisamente più ampio e robusto.
Nonostante ciò, però, la crescità c’è.

Sale la sigaretta elettronica, scende, di pari passo, il mercato del fumo, quello della sigaretta classica.
Ad oggi, ragionando in soldoni, si stima che il mercato globale dello svapo si attesti ad un valore pari a 19,3 miliardi di dollari, contro i 6,9 miliardi di dollari di appena cinque anni or sono.

CALA, DI PARI PASSO, IL BUSINESS DEL FUMO

Denaro fresco sottratto fondamentalmente al business del tabacco dal momento che in tantissimi, oramai, stanno facendo uso dell’elettronica per sottrarsi al vizio del fumo.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia – tornando al discorso principale – tra i mercati più fiorenti. 
Basti pensare come i vapers di questi tre Paesi abbiano speso più di 10 miliardi in prodotti da svapo nel solo anno 2018.
Determinante il ruolo esercitato dal rapporto “fiduciario” con il venditore.
La maggior parte degli utenti di sigarette elettroniche, infatti, preferisce acquistare i propri dispositivi in ​​negozi specializzati, come da dati risalenti al 2016 e resi disponibili da Ernst & Young.
Preferiti gli acquisti “de visu”, in locali “fisici” piuttosto che attraverso la rete.
Una tendenza che si fa più netta, in particolare, in occasione delle prime transazioni dal momento che gli acquirenti preferiscono ricevere un consulto dal venditore. Solitamente trattandosi, quest’ultimo, di personale svapatore e formato e, quindi, in grado di poter orientare l’acquirente

- Scritto da Arcangelo Bove