Evali, ci si risiamo.
Il Dipartimento della Salute del Minnesota ha, infatti, emesso un nuovo avvertimento, un nuovo “alert” rispetto a presunti casi, appunto, di Evali. Ebbene, si.
La patologia polmonare, fenomeno cavalcato, nell’estate 2019, dai detrattori della sigaretta elettronica, torna in auge.
Nello Stato americano, quanto ai fatti di ora, si sarebbero registrati undici casi di affezioni polmonari abbastanza severe in persone di età compresa tra i 14 ed i 46 anni.
Indagando su questi soggetti, tutti ospedalizzati nell’arco di poche settimane, si è “scoperto”, quindi, che gli stessi avevano svapato sostanze a base di Thc.
Ritorna l’allarme, quindi, negli Usa rispetto alla particolare affezione che, sia chiaro, non è riconducibile ad un corretto uso della sigaretta elettronica bensì ad un uso di essa assolutamente improprio ed illegale.
Dilaga, infatti, nei vari Stati americani, un contromercato parallelo a quello ufficiale.
Un contromercato lungo il quale viaggiano liquidi di contrabbando, realizzati in laboratori clandestini, senza controlli preventivi e protocolli di sicurezza.
Un canale nel quale si tuffano molti consumatori attratti dal minor costo dei prodotti e da quella che si ritiene essere una disponibilità che, invece, sul mercato Usa (quello ufficiale) è frenato dalle note norme restrittive.
IL RUOLO DEL PROIBIZIONISMO
Oli a base di Thc, in particolare, a comporre tali liquidi, probabilmente con una percentuale importante: una partita “sbagliata”, un po’ come l’eroina tagliata male, che ha spedito in ospedale, come visto, più di un malcapitato.
Dagli Organi sanitari centrali, quindi, è venuto all’indirizzo delle diramazioni sul territorio di vigilare su queste particolari casistiche sanitarie che, in ispecie durante questo momento, potrebbero “confondersi” con il Coronavirus.
Ovviamente, sempre dalle medesime fonti Usa, giunge invito ai consumatori a usare liquidi per sigarette elettroniche reperibili esclusivamente sui mercati ufficiali e di diffidare in modo assoluto da quello che è vero e proprio contrabbando.
Mea culpa, tuttavia, dovrebbe essere fatto anche presso le sedi istituzionali-politiche Usa: la storia americana, infatti, insegna (si pensi al mercato dell’alcol) come la linea del proibizionismo non abbia mai pagato.
A maggior restrizioni normative, infatti, è sempre corrisposto il fiorire del mercato dell’illegale.
Ed illegale significa un grosso sacrificio, in termini di sicurezza, per il cittadino.
- Scritto da Arcangelo Bove