Tabacco riscaldato, nulla di fatto per l’emendamento.
Come si apprende, infatti, i proponenti hanno vista “bocciata” l’istanza che gli stessi avevano avanzato al fine di innalzare il peso delle accise sulla particolare tipologia di prodotti.
Il tutto nella speranza di recuperare somme che sarebbero state necessarie per finanziare il potenziamento del servizio di assistenza domiciliare integrato.
A farlo presente il Presidente della sesta Commissione Finanze della Camera dei Deputati, il pentastellato Raffaele Trano.
Della circostanza si era abbondantemente discusso nelle scorse settimane allorquando, su forte impulso di “Cittadinanza attiva”, era stata avanzata proposta emendamentale al Decreto Rilancio con primo firmatario Giuseppe Brescia (M5S), Presidente della Commissione “Affari costituzionali della Camera”.
L’emendamento in questione puntava ad innalzare la tassazione sui prodotti a tabacco riscaldato dall’attuale livello del 25 percentuale.
Un ritocco verso l’alto che avrebbe consentito, secondo le stime, di recuperare 500 milioni di euro utili a finanziare le attività di assistenza domiciliare integrata.
Come detto, però, la proposta non ha superato lo scoglio della Camera bassa. Durissimo, al riguardo, il commento del già menzionato Trano.
“La tassazione sul tabacco riscaldato è uno scandalo italiano – ha commentato il medesimo attraverso le pagine del personale profilo web – Siamo tra i pochi Paesi al mondo che hanno garantito sinora ai cosiddetti prodotti Thp uno sconto fiscale enorme, nonostante l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia specificato che tali prodotti creano una forte dipendenza e sono nocivi per la salute.
Per tale ragione avevo sottoscritto un emendamento al Decreto Rilancio, caldeggiato da Cittadinanzattiva, finalizzato a portare l’accisa su tali prodotti dal 25% al 75% rispetto a quella delle sigarette tradizionali e a finanziare con quelle risorse l’assistenza domiciliare, che rappresenta un aiuto concreto alle famiglie.
Era un modo – incalza Trano – per smetterla con i regali alle lobby del tabacco e per impiegare i soldi di tutti a favore di tutti i cittadini.
Quell’emendamento, portato avanti in modo trasversale, è stato bocciato. Hanno prevalso altre logiche e altri interessi.
Con buona pace del diritto alla salute degli italiani. Ma io non mi arrendo.
Porterò avanti questa battaglia.
Non ho chiesto fiducia ai cittadini e non lavoro quotidianamente in Parlamento per tutelare gli affari dei signori del tabacco. Io lavoro per il bene comune – la conclusione – e vi terrò aggiornati anche su tale vicenda”.
- Scritto da Arcangelo Bove