Smettere di fumare rappresenta la soluzione ottimale, in via generale. Esigenza che diviene tanto più stringente ed indispensabile durante i nove mesi della gravidanza.
Ad aprire nuovamente la riflessione su una questione di assolutamente pratico riscontro sono i ricercatori della “Fondazione Veronesi”, sodalizio ispirato, nella sua attività, al grande oncologo spirato nel 2016. Sigarette e pancione, quindi, un matrimonio che “non sa da fare”, come ovviamente rimarcano dalla Fondazione.
Smettere di fumare, quindi, diventa “importantissimo e sarebbe meglio riuscire a farlo – precisano dal gruppo scientifico, attivo dal 2003 – senza l’uso della terapia sostitutiva nicotinica”.
Dire addio al vizio, in pratica, solo abbracciando l’arma della propria forza di volontà rinunciando, quindi, ad ogni “chimica”: questa la via maestra indicata dalla “Veronesi”.
Tuttavia, specificano allo stesso tempo, “se si è provato invano a dire addio alle sigarette, in accordo con il proprio medico, è possibile usare la terapia sostituiva con nicotina“.
Ma, anche in questo caso, gli scienziati suggeriscono di adottare una misura di parsimonia e di equilibrio.
“È bene cominciare appena possibile – spiegano, infatti – e limitare il trattamento a non più di 2-3 mesi. Inoltre è meglio optare per le modalità di somministrazione che non prevedano un rilascio continuo di nicotina (chewing-gum o spray). I cerotti possono, però, essere usati qualora si soffra di nausea o vomito”.
UGUALE DISCORSO PER L’ALLATTAMENTO
Per quanto riguarda la fase dell’allattamento ed una eventuale scelta di smettere, la situazione non si sposta di molto.
“Anche in questo caso – viene parimenti rappresentato dalla Fondazione Veronesi – è meglio preferire prodotti che vengono presi più volte al giorno a quelli che rilasciano continuativamente nicotina. La sostanza, attraverso il latte materno, raggiunge infatti il bambino“. Attenzione anche alla tempistica di assunzione
“Per questa ragione – è ulteriormente esposto – è bene prendere il prodotto subito dopo aver allattato, in modo da esporre il bambino al minor quantitativo possibile di nicotina”.
- Scritto da Arcangelo Bove