Smettere di fumare? Potrebbe anche essere una questione di soldi.
E’ questo quanto si ricava da un approfondimento condotto dalla Fondazione Veronesi in uno con “AstraRicerche” su una fascia di età compresa tra i 15 ed i 19 anni.
Basterebbe, infatti, un aumento nell’ordine del 50% nel costo dei pacchetti per disincentivare dall’acquisto e, quindi, dal vizio circa un terzo dei giovani presi in esame.
Un terzo di fumatori giovani in meno, quindi, grazie ad un plus di 2,50 centesimi al pacchetto.
Che, teoricamente, passando da un costo di 5 euro ad uno di 7,50, consentirebbe di tagliare il 31,7 percentuale degli attuali fumatori di età giovane.
E non è poco se si considera come circa il 42,5% degli intervistati, come detto di età compresa tra i 15 ed i 19 anni, abbia dichiarato di fumare circa cinque sigarette al giorno con una media che diviene proporzionalmente crescente con l’aumentare dell’età.
I RAGAZZINI SPENDONO QUASI 14 EURO A SETTIMANA PER FUMO
E le sigarette sono un costo per questi ragazzini: mediamente, infatti, gli stessi spendono a settimana, per assecondare il vizio delle bionde, circa 13,80 euro. Ovvero circa 55 euro al mese che, per un ragazzetto in età ancora scolastica, non sono affatto spiccioli.
Soldi in fumo se è vero che per comprare sigarette, gli stessi abbiano dichiarato, per la maggior parte, di risparmiare sull’acquisto dei vestiti.
I soldi, quindi, restano un fattore di ragionamento centrale.
Anche considerando come una significativa parte di quanti oggetto del sondaggio – pari a circa il 57,2 % dei fumatori – potrebbe smettere di fumare se il costo del pacchetto raddoppiasse da 5 a 10 euro.
Altre “percentuali” modificherebbero la loro abitudine con il fumo mentre solo una parte irrisoria – pari ad appena il 3,2 percentuale – continuerebbe imperterrita come prima nella sua abitudine tabagista.
- Scritto da Italo Di Dio