La sigaretta come barriera anti-Covid? La sigaretta utile a prevenire il contagio e le forme più gravi della malattia? Una doppia ipotesi che non viene accolta da buona parte del mondo della scienza.
La Sif e la Sitab, rispettivamente Società italiana di Farmacologia e Società italiana di Tabaccologia, ad aggiungersi all’abbondante coro di ricercatori e studiosi che hanno espresso perplessità rispetto alle conclusioni del team del parigino “Pitié-Salpetrère”.
Le due sigle, in particolare, con rispettivi articoli pubblicati sulle pagine dei propri siti istituzionali, hanno categoricamente escluso che il rapporto con la nicotina possa essere fonte di benefici in ottica di Coronavirus.
Quella della sigaretta, hanno affermato all’unisono, resta una pratica, sempre e comunque, da abolire. Sia in tempi di Covid sia in tempi di quiete.
Ed il motivo è presto detto: fonti dell’Organizzazione mondiale della Sanità, in particolare, indicano nel fumo di tabacco la seconda causa di morte su scala planetaria e, addirittura, la prima tra quelle evitabili.
Gli esperti della Società italiana di farmacologia, nel dettaglio, hanno evidenziato come il fumo di sigaretta peggiori senza ombra di dubbio alcuno l’andamento delle malattie respiratorie rappresentando, per di più, la principale causa scatenante della Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
FUMO FACILITA RISCHIO COMPLICANZE DA INFEZIONI RESPIRATORIE
In più, sempre secondo gli studiosi della “Sif”, nell’apparato respiratorio dei fumatori – nello specifico nelle cellule alveolari – si troverebbe con grande preponderanza la presenza di una proteina, la cosiddetta Ace-2, cui il Coronavirus si aggancerebbe con maggiore facilità al fine di penetrare nelle cellule.
Questa proteina, inoltre, si rinverrebbe anche nel sistema neurologico, cosa che potrebbe spiegare – sostengono ancora dalla Società italiana di Farmacologia – come nei fumatori si registri, stando alle attuali evidenze, un maggior tasso di complicanze, in caso di contagio da Covid, di tipo neurologiche – manifestazioni che includono l’appannamento di sensi quali gusto ed olfatto.
Anche dagli esperti della Società italiana di Tabaccologia si sono levate perplessità sulle conclusioni dell’approfondimento francese nonché su quelle di ulteriori 28 studi che, a detta degli esperti della Sitab, sarebbero stati deficitari dal punto di vista metodologico. Inoltre, dall’associazione evidenziano come fumatori ed ex-fumatori presentino, in generale, un maggiore rischio di infezioni respiratorie e di complicanze.
Ed a questo discorso non sfuggono, certamente, le infezioni da Covid.
Nessun riferimento, invece, è venuto dalle due sigle rispetto alla pratica della sigaretta elettronica nè ad ipotetici (ed infondati) rischi che sarebbero legati a nubi di svapo e Coronavirus
- Scritto da Italo Di Dio