I prodotti a tabacco riscaldato abbattono decisamente il rischio di andare incontro ad un cancro rispetto alle sigarette classiche.
Ed il minor danno sarebbe, rispetto a questo profilo, fino a 25 volte minore.
A sostenerlo è una ricerca posta in essere da ricercatori olandesi e, in particolare, da quelli del Rijksinstituut voor Volksgezondheid en Milieu. Organo in stretta collaborazione col Ministero della Salute nonché componente del Tobacco laboratory network dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
Ebbene, l’approfondimento ha incentrato la propria attenzione su otto sostanze, considerate cancerogene, che vengono emesse tanto dal fumo di sigaretta tanto dal vapore dei dispositivi “riscaldati”. Verificando l’impatto delle medesime sull’uomo nelle medesime situazioni. Lente di ingrandimento, quindi, su acrilonitrile, acetaldeide, benzopirene, butadiene, ossido etilenico, formaldeide, nitrobenzene e ossido propilenico.
L’indagine, tuttavia, non ha avuto una fase di “test” sull’uomo ma, secondo una formula estremamente complessa, ha prodotto una conclusione di tipo probabilistico.
E, si diceva, ad esito della indagine medesima, il risultato che si è colto ha indicato come l’impatto sull’organismo delle medesime sostanze, se si svapa, può arrivare ad essere fino a 25 volte meno intenso rispetto alla assimiliazione che se ne avrebbe nell’atto di fumare.
“IMPLICAZIONI SIGNIFICATIVE IN TERMINI DI POLITICHE SANITARIE”
E questo fattore di rischio aumentato è stato calcolato prendendo in considerazione varie manifestazioni cliniche. Dalla semplice formazione benigna transitando per forme precancerose, tumori maligni e metastatici multiorgano.
E non si esclude, ancora, che simile logica potrà essere estesa anche alla fattispecie degli accidenti cardiocircolatori.
Secondo gli autori dello studio, lo stesso “potrà avere implicazioni significative in termini di politiche sanitarie e pratica clinica, visto che fornisce uno strumento per valutare l’impatto sulla salute di un soggetto che passi dal fumo di sigaretta ai nuovi sistemi correlati al tabacco. E, in particolare, a quelli a tabacco riscaldato”.
Evidenziandosi anche come la ricerca sia ancora da considerarsi parziale. Ciò dal momento che ad essere stati presi in considerazione sono stati solo otto dei cancerogeni sprigionati dai vari dispositivi. Resta, tuttavia, l’ “informazione utile che potrebbe aiutare i responsabili politici a migliorare la comprensione del potenziale impatto sulla salute di nuovi prodotti a base di tabacco”
- Scritto da Arcangelo Bove