Follia in Francia: è corsa alla nicotina

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L’effetto è stato dirompente. In Francia si è avuta una vera e propria corsa alla nicotina. In tutte le sue forme.
Dai cerotti alla farmacologia, tale tipologia di prodotti è stata letteralmente presa d’assalto dai consumatori d’Oltralpe. E’ l’effetto – che tanti temevano e che era ampiamente prevedibile – delle conclusioni partorite dalla ben nota ricerca che, posta in essere a più mani anche con il coinvolgimento dell’Università Sorbona, aveva ipotizzato come la nicotina, appunto, avesse un effetto protettivo rispetto al Coronavirus.

Sia rendendo meno probabile il contagio sia ostacolando, in caso di infezione, verso il progresso di forme complicate del Covid.
Tali valutazioni, ovviamente, hanno determinato lo scetticismo di buona parte della scienza che, oltre a mettere in dubbio la bontà delle conclusioni e la validità della metodica scientifica adottata, aveva anche ipotizzato un facile effetto collaterale.
Ovvero il ritorno di fiamma delle sigarette (che, come noto, sono a base di nicotina) o un ricorso improprio, attraverso altre vie, alla nicotina medesima.

FRANCIA, 22.000 DECESSI DA COVID

E mai Cassandra fu più profetica. Come detto, quindi, i cugini francesi – che hanno fino ad ora avuto 22.000 decessi Covid-connessi e che dall’11 Maggio vedranno allentato il loro lock down – si sono lanciati in uno sfrenato approvvigionamento di nicotina.
Caccia a gomme e cerotti (ma non a sigarette elettroniche).
Con i prodotti che, concepiti per aiutare le persone a smettere di fumare, sono stati letteralmente ingozzati anche da chi fumatore non è. Quasi fosse un integratore anti-contagio.

Ma, come detto, la scelta è stata giudicata giustamente errata. Oltre che dannosa dal momento che la nicotina proprio non è la più naturale delle sostanze in circolazione. Puntuale, quindi, è scattata la reazione statale.
Stop alle vendite on line di tutti i prodotti alla nicotina e forte freno anche nelle farmacie. Risultato di notizie e di ricerche varie buttate imprudentemente in pasto all’opinione pubblica.

- Scritto da Italo Di Dio