La cecità dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Che proprio non vuol “vedere” le prospettive che, in chiave anti-fumo, possono vivere nello svapo.
Partendo da questo dato di fatto si sono riuniti, nelle Filippine, gli esponenti del Caphra (Coalition of Asia-Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates).
Il summit è stato utile per pianificare strategie che possano controbilanciare l’atteggiamento di “chiusura” dell’Oms alle sigarette elettroniche. Nonché stimolare l’Organizzazione stessa ad essere più possibilista rispetto allo svapo. Una lotta che, come evidente, si profila alquanto complicata.
“A causa della posizione dell’Organizzazione mondiale della Sanità – ha commentato Nancy Loucas, Direttrice della Caphra – i fumatori in molti Paesi rimangono altamente vulnerabili e probabilmente continueranno a fumare fino alla morte”.
Non riconoscere, in modo istituzionale, ufficiale, l’opzione delle sigarette elettroniche – quale strategia anti-fumo – non fa altro che togliere una speranza ai fumatori stessi “condannandoli”, con alta probabilità, ad un futuro di scontata morbilità. Loucas, che è anche co-direttore di Aotearoa Vapers Community Advocacy, è alquanto netta nella sua “linea”. “Questa posizione, questa linea dell’Organizzazione mondiale della Sanità sta facendo pagare un costo alto in termini di vite. Basti pensare – ancora la stessa – come nella macro area dell’Asia-Pacifico il fumo causi un milione di morti all’anno. Decessi che potrebbero essere evitati passando alle alternative più sicure e comprovate”.
A rimarcare l’atteggiamento di preclusione dell’Organismo, Loucas ha sottolineato, ancora, come la prossima riunione della “Convenzione quadro sul controllo del tabacco”, convocata dall’Oms e che si svilupperà nel mese di Novembre a “L’Aja”, escluderà ancora una volta Organismi come il Caphra che sostengono le teorie del minor danno.
Molto significativo, quindi, ed allo stesso tempo molto preoccupante, che al tavolo del massimo Organismo planetario che dovrà discutere, come detto, di strategie di controllo nel consumo del tabacco, non siano invitati a sedere soggetti che propongono la possibilità legata alle sigarette elettroniche. Ancora lontanissime, quindi, dai pensieri dei circuiti ufficiali.
RIDUZIONE DEL DANNO, OMS SI CONFERMA SORDA
“La FCTC – ancora Loucas – dell’Oms è incaricata di interagire con il pubblico, ma sceglie di non farlo nonostante il pubblico sia il principale stakeholder. FCTC ha anche il mandato di perseguire la “riduzione del danno” come politica principale di controllo del tabacco, ma non ha riconosciuto o applicato questa politica per quasi due decenni.
In modo oltraggioso, l’Oms ha effettivamente privato i fumatori di un modo efficace per smettere di fumare”.
Una Oms sorda che, per di più, ha anche ignorato una lettera datata 2018 inviata da 72 esperti che esponevano come i tempi fossero, ormai, più che maturi per “ammettere” la teoria della riduzione del danno.
“Stiamo lottando per oltre un miliardo di fumatori ora si prospettano alternative di prodotto alla nicotina migliori, più sicure e innovative – chiude il vertice Caphra – Sorprendentemente, il nostro più grande ostacolo rimane l’Organizzazione mondiale della Sanità. Indipendentemente da ciò, continueremo a difendere il nostro diritto di essere ascoltati e inclusi nelle loro discussioni”
- Scritto da Arcangelo Bove