“Nonostante siamo riusciti, grazie ai nostri interventi ed a quelli delle associazioni di settore, ad ottenere la possibilità di restare aperti, ancora non me la sento di aprire i miei negozi”.
Covid e problematiche annesse dalla prospettiva di un imprenditore che, pur avendo la possibilità, come da decreti, di potere restare operativo, nella rispettiva tipologia di vendita, ha deciso di restare, comunque, con le serrande abbassate.
A parlare è Arcangelo Bove, titolare di Svapoweb, fortissima realtà nel mercato delle sigarette elettroniche e degli annessi liquidi.
“Da buon padre di famiglia – fa presente lo stesso – non posso permettere che il mio personale rischi di essere contagiato. Pertanto, ad oggi, ho lasciato aperto solo il sito internet applicando ove possibile lo Smart working e utilizzando tutti i dpi e le misure precauzionali possibili”.
Massima attenzione per la tutela degli operatori, che non si vuole gettare come carne da macello dietro i banconi, ma anche una inevitabile considerazione sugli effetti che il particolare momento sta avendo sui bilanci in termini di mancate entrate.
“È anche vero, però – insiste, al riguardo, Arcangelo Bove – che tengo chiusi ben 8 store dal 12 Marzo, e oggi che siamo al 29 Marzo, dopo 18 giorni, ho tirato le somme e mi ritrovo con circa 150.000 euro di mancato incasso; Circa 20.000 euro di affitti da pagare; Circa 20.000 euro di stipendi da pagare; Circa 10.000 euro tra utenze e altri costi.
“DOPO DOVREMO FRONTEGGIARE UN’EMERGENZA BEN PIÙ GRAVE”
Per un totale di 200.000 euro circa. Questo Governo, per le partite iva, cosa ha stanziato? Ben 600 euro…Se non avessi le spalle larghe, avevo due possibilità, restare aperto ed esporre al contagio il mio personale o chiudere per fallimento. Mentre io ho la possibilità economica di intervenire e salvare l’azienda , magari tanti altri questa possibilità non ce l’hanno e rischieranno la chiusura.
Chiedo misure concrete al Governo – si avvia a concludere Bove, anche Presidente dell’associazione di categoria Unas – anche in base ai costi, ai fatturati e al personale che le partite iva avevano prima della chiusura forzata o dopo l’emergenza sanitaria ne avremo un’altra, altrettanto grave”
- Scritto da Italo Di Dio