Il fumo in gravidanza? Pratica assolutamente sconsigliabile. Tanto per la salute della donna quanto per quella del nascituro. Non una sensazionale novità, sia chiaro – laddove già sentimenti di buonsenso e di coscienza suggerirebbero di abbandonare, quanto meno durante i nove mesi, la poco salutare pratica. Ma se a sconsigliartelo sono i luminari del “Bambin Gesù” di Roma, probabilmente, il “veto” suona ancora più convincente.
“Il monossido di carbonio e la nicotina passano facilmente la barriera placentare – spiegano dall’ospedale pediatrico capitolino – riducono l’apporto di ossigeno nei tessuti fetali provocando un aumento della frequenza cardiaca del feto. Il tabagismo esercita un effetto non trascurabile sullo sviluppo del circolo vascolare della placenta. Esso è responsabile – chiariscono ancora – della diminuzione dei mezzi di difesa contro le infezioni batteriche e virali durante la gravidanza, della riduzione ponderale fetale, dell’aumento di frequenza di menorragie gravidiche, dell’aumento della mortalità”.
MAMME, SIGARETTE E PANCIONE: TUTTI I PERICOLI PER IL FUTURO BEBE’
“Uno studio epidemiologico, condotto da ricercatori dell’Università di Monaco e del Karolinska Institutet di Stoccolma – ricordano ancora i pediatri della struttura romana – ha evidenziato che l’esposizione del feto al fumo materno nel primo trimestre di gravidanza costituisce, tra l’altro, un fattore di rischio di obesità infantile. Dopo il quarto mese di gravidanza, la nicotina induce nel nascituro una riduzione dell’altezza, deficit mentali e comportamentali, aumenta l’incidenza di affezioni broncopolmonari e, a lungo termine, il rischio di cancro. Il fumo materno durante la gravidanza è la principale causa di morte improvvisa del lattante (Sudden infant death sindrome)”.
Non ci scherza manco il fumo passivo, sia chiaro. “Negli ultimi anni – espongono ulteriormente dal “Bambin Gesù – la ricerca scientifica ha dato grande rilevanza agli effetti del fumo ambientale o passivo sulla salute del bambino ed è in continua crescita la convinzione dell’opinione pubblica che genitori fumatori o ambienti contaminati dal fumo possano nuocere al sano sviluppo dei minori.
Studi eseguiti in Italia hanno dimostrato che il 52% dei bambini nel secondo anno di vita è abitualmente esposto al fumo passivo. Il 38% degli esposti ha almeno un genitore che fuma in casa. Dati Istat, riguardo l’esposizione al fumo nelle famiglie italiane, riportano che il 49% dei neonati e dei bambini fino a 5 anni hanno almeno un genitore fumatore e il 12% hanno entrambi i genitori fumatori. Circa un neonato su 5, ancora, ha una madre fumatrice”.
OCCHIO AL FUMO PASSIVO ANCHE PER I NEONATI
I problemi, come spiegano dall’eccellenza sanitaria di Roma, riguardano anche il fumo passivo. In relazione ad esso, spiegano, “esiste un rischio del 70% del verificarsi di malattie delle basse vie respiratorie in figli di madri fumatrici rispetto a figli di madri non fumatrici. Si è riscontrato, inoltre, che in età scolare i bambini hanno un maggior rischio di presentare asma, respiro sibilante, tosse secca e/o catarrale se uno dei due genitori fuma rispetto ai bambini i cui genitori non fumano“.
“Dati in letteratura – richiamano ancora dal Bambin Gesù – riportano l’associazione iperreattività bronchiale, episodi di broncospasmo – fumo dei genitori presente in maggior misura nei bambini non predisposti. Mentre in bambini predisposti, affetti già da episodi di broncospamo, l’esposizione al fumo peggiora il quadro clinico esistente”.
Il report dell’Environmental Protection Agency della California invocherebbe, altresì, “prove inequivocabili” rispetto ad un legame tra fumo passivo e asma.
Ma non è tutto: uno studio 2007 pubblicato su Circulation annota come “i bambini, già all’età di 11 anni, sviluppano in risposta al fumo passivo, anche se attraverso meccanismi non completamente chiariti, un anormale funzionamento delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni”.
Ovvero, il fumo passivo predisporrebbe, già in giovane età, ad un futuro nel segno dell’ aterosclerosi. Mamma e papà, quindi, è chiaro il messaggio?
- Scritto da Arcangelo Bove