Niente sigarette elettroniche, siamo indiani. Il Paese asiatico, tra quelli al mondo con il più alto numero di fumatori al mondo (di tradizionali), pensa a restringere il settore del vaping. Dopo aver già colpito gli ambiti della produzione, della fabbricazione e della pubblicità di sigarette elettroniche, si era nello scorso mese di settembre, il Governo ha ora deciso di vietare il trasporto di sigarette elettroniche sugli aerei e, quindi, la detenzione di essi negli aeroporti. La semplice detenzione, si badi, e non già l’uso.
L’Autorità di regolamentazione della sicurezza aerea dell‘Ufficio dell’Aviazione civile (BCAS), in una apposita circolare, ha chiarito come le sigarette elettroniche non potranno essere ammesse su voli nazionali e internazionali, nonché negli aeroporti. Anche nella stiva. Il monito è, come evidente, tutto all’indirizzo dei viaggiatori – di quelli in uscita e di quelli in entrata, turisti compresi. Appunto, i turisti. Come appare chiaro, infatti, i soggetti in questione devono prestare particolare attenzione nel momento in cui gli stessi decidano o programmino un viaggio nel Paese indiano. Conviene lasciare a casa le e-cig al fine di evitare guai e vedere trasformata una vacanza nella permanenza in un fredda gattabuia di New Delhi. E, si ripete, non basta non utilizzare la sigaretta elettronica: la semplice detenzione già configura reato.
Il Governo ha imposto il divieto in esecuzione della legge sulla proibizione delle sigarette elettroniche (produzione, fabbricazione, importazione, esportazione, trasporto, vendita, distribuzione, stoccaggio e pubblicità), che già era stata approvata nel dicembre 2019.
IN INDIA MUOIONO A CAUSA DEL FUMO 900.000 PERSONE/ANNO
Al divieto in quanto tale, già di per se “particolare”, si aggiunge il valore aggiunto. Il tocco di qualità. Ovvero quello delle sanzioni. I trasgressori potranno rischiare fino a un anno di carcere e, come multa, una sanzione pecuniaria. In caso si dovesse essere recidivi, le pene triplicano – anche per quel che riguarda la detenzione. Un duro colpo per aziende che nel territorio indiano avevano avviato importanti investimenti – si pensi, su tutte, a Juul Labs e Philip Morris. Una decisione, si ripete, abbastanza cieca. L’India, come in esordio anticipato, è tra le Nazioni al mondo col maggior numero di fumatori di tabacco. Addirittura 100 milioni, secondo stime attendibili. E ben 900.000 morirebbero, ogni anno, per malattie correlate al fumo. Ma, “giustamente”, si pensa a limitare il consumo di sigarette elettroniche. Contenti loro…
- Scritto da Italo Di Dio