Si può fumare sul balcone dell’ufficio? E su quello di casa? Attenzione, la risposta non è affatto scontata. Interessante approfondimento quello condotto da “La Legge per tutti“, portale di “dritte” e di informazione giuridica. E che fornisce indicazioni rispetto a quesiti che sono oggetto di quotidiano discorso.
Quanto ai luoghi di lavoro, la legge, come spiegano da “La legge per tutti”, vieta di fumare in quelli, pubblici o privati, che siano al chiuso. Ad oggi, quindi, come da famosa Legge Sirchia, si può fumare liberamente solo in strada, nella propria abitazione, nei locali riservati ai fumatori (purché dotati di impianti di ventilazione e ricambio dell’aria) e, infine, all’interno dell’ufficio privato se privo di dipendenti o collaboratori.
Ma venendo al caso concreto, come da interrogativo iniziale, si può fumare sul balcone del luogo di lavoro? A ben vedere, spiegano ancora dalla noto portale giuridico, il luogo di lavoro “non al chiuso” potrebbe essere quello del netturbino o del guardiano di un parco che, per le proprie attività, devono restare all’aria aperta. Il balcone invece costituisce una “terra di mezzo” tra il chiuso e l’aperto. Difatti, a ben vedere, secondo la normativa civilistica, il balcone costituisce un prolungamento dell’appartamento e la sua proprietà è del relativo titolare. Quindi può ugualmente configurarsi come «luogo di lavoro» essendo parte dell’ufficio o dello studio. Tuttavia non si può neanche dire che il balcone sia un luogo chiuso, seppur direttamente confinante con il luogo chiuso.
Ecco perché il Ministero della Salute, nelle proprie faq -spiegano ancora i giuristi del portale web – ha detto che è legale fumare in tutti i luoghi all’aria aperta, compreso i balconi. Tuttavia, tenuto conto che, da tali spazi, il fumo si diffonde facilmente anche all’interno dei locali in cui vige il divieto, nei luoghi di lavoro è preferibile consentire ai dipendenti di recarsi all’esterno dell’edificio per fumare, ovviamente solo durante pause di lavoro concordate, oppure in locali per fumatori, dotati di adeguati sistemi di ventilazione. Il datore di lavoro, in ogni caso, nel proprio regolamento aziendale, può vietare di fumare sui balconi. Il regolamento deve, però, essere visibile.
E SUL BALCONE DI CASA PROPRIA? SI PUÒ?
E sul proprio balcone, invece? Ovvero su quello di casa propria? È lecito – ancora gli esperti – a patto, però, che il fumo non arrivi al vicino. Spesso, succede che un balcone sia diviso in due parti appartenenti a due condomini distinti, separate tra loro da una ringhiera o da un vetro. In tali ipotesi, non è possibile fumare nel proprio balcone se il vento spinge il fumo verso l’altro lato, impedendo al vicino di assaporare l’aria pulita. Allo stesso modo, se si fuma dal balcone o dalla finestra bisogna fare in modo che il fumo non entri negli appartamenti adiacenti.
- Scritto da Arcangelo Bove