Nessun riferimento a droga, terrorismo e sigarette elettroniche. Le nuove linee guida di Tik Tok coinvolgono anche le e-cig. Includendo i dispositivi in questione tra le categorie bannate dalla nota applicazione.
TikTok, per chi non lo sapesse, è un social network cinese lanciato nel settembre 2016, inizialmente col nome musical.ly. Lo stesso da la possibilità agli utenti di creare brevi sketch musicali arricchendoli con tanto di filtri ed effetti particolari. Un must nella fascia anagrafica dei ragazzini, i gestori dell’applicazione hanno rivisto in modo stringente le norme interne.
No, quindi, a riferimenti sessuali espliciti, incitazioni all’odio, riferimenti di stampo terroristico, bullismo. Ma, come detto, no esteso anche a video dove possano comparire ragazzi che “consumano, possiedono o sospettano di consumare bevande alcoliche, droghe o tabacco”. Sigarette elettroniche, appunto, incluse.
“Le norme della community che abbiamo pubblicato – così i “patron” di TikTok – oggi forniscono agli utenti molti più dettagli rispetto alle versioni precedenti: abbiamo raggruppato le violazioni in 10 categorie distinte per evidenziare i comportamenti scorretti. Questi cambiamenti offrono chiarezza su come consideriamo i contenuti dannosi o non sicuri, che non sono consentiti sulla piattaforma“.
In linea generale, per concludere, al netto del caso di Tik Tok, si può affermare che sulle sigarette elettroniche vengano calati veti all’insegna della cecità e di alcun fondamento scientifico. Si deve ricordare, infatti, come i dispositivi in questione non abbiano determinato un solo decesso in dieci anni di diffusione sul mercato. Né alcuna ricerca indipendente ha accertato danni certi a carico della salute umana.
TIK TOK, UN CULT TRA GLI ADOLESCENTI
Il caso di Tik Tok, si diceva, è differente e potrebbe essere comprensibile. Il portale, infatti, è un cult in una fascia di età estremamente delicata e bassa. Capibile, quindi, una prudenza dettata dalla considerazione che una comparsa delle sigarette elettroniche nei video potrebbe incentivare adolescenti, che non sono altrimenti fumatori, ad iniziarsi alle e-cig. Pur ribadendosi il fatto che queste ultime sono, ora come ora, innocue per la salute dell’uomo.
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Gli stessi addetti al settore svapo, del resto, non rivolgono il loro mercato ai minori ma, in ossequio alla logica del minor danno, agli adulti che sono fumatori e che nel passaggio alle sigarette elettroniche potrebbero trovare un valido supporto nel fuoriuscire dal letale vizio del fumo.
Se, quindi, le norme del portale cinese possono anche essere prudenzialmente comprese, non si possono accettare assurdi divieti che in altri ambiti stanno colpendo il settore e che puntano ad equiparare nell’immaginario collettivo il fumo elettronico a quello delle bionde. Un accostamento che è appropriato quando quello dei cavoli a merenda
- Scritto da Italo Di Dio