L’incredulità del mondo della scienza (della parte sana, non di quella prezzolata) al cospetto delle nuove, infondate, clamorosamente false dichiarazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità in tema di sigaretta elettronica.
Dopo Beatrice, un ulteriore luminare ad intervenire. Si tratta di Riccarda Polosa, docente universitario a Catania e Direttore del Coehar. “Ci risiamo! L’Organizzazione mondiale della Sanità – esordisce l’esperto siciliano – conferma la sua allergia per la sigaretta elettronica, e produce uno dei report più scadenti mai letti nella storia della riduzione del rischio. Praticamente tutte le affermazioni fatte dalla Organizzazione mondiale della Sanità sono inesatte e fuorvianti. E’ noto a tutti che non è la nicotina a causare il cancro ma il mix di sostanze cancerogene che si sprigionano durante il processo di combustione delle sigarette. E’ veramente deprimente rendersi conto che i soldi dei contribuenti vengano spesi così male.
DICHIARAZIONI OMS LASCIANO BASITI
Ribadisco che – insiste l’accademico – per chi non riesce o non vuole smettere, le sigarette elettroniche rappresentano la soluzione meno dannosa per ridurre i danni da fumo. A testimoniarlo sono gli studi indipendenti provenienti da ogni parte del mondo e le testimonianze di migliaia di pazienti che afferiscono ai centri antifumo. Sulle dichiarazioni dell’Oms – si avvia a concludere Polosa – si precisa che proprio ieri anche il CdC Centers for Disease Control and Prevention, ha eliminato la raccomandazione di astenersi dall’uso di sigarette elettroniche come annunciato dopo lo scoppio del caso Evali che, sottolineo, in Europa non ha registrato nessun caso”.
Levata di scudi, quindi, a stretto giro di ore, da parte di due eccellenze nostrane, entrambe teoriche del concetto del cosiddetto “minor danno”. Si resta basiti, tuttavia, rispetto alla infondatezza ed alla approssimazione dell’uscita ufficiale dell’Oms. Tra le tante castronerie, quella che mette in relazione la e-cig con le lesioni polmonari di Evali. Niente di più falso ed irresponsabile. A causare le lesioni sono le sostanze illecite, acquistate attraverso canali altrettanti illeciti, che alcuni scellerati hanno infilato nei dispositivi elettronici per sballarsi. In definitiva, nella storia di Evali, entra in gioco l’uso di stupefacenti occasionalmente infilati in una sigaretta elettronica. Usata, come si fa con una siringa, quale tramite per assumere sostanze illecite.
Quelle dell’Oms hanno la dignità di chiacchiere da bar ed, invece, vengono dalla massima Organizzazione planetaria in tema di Sanità. Siamo alla frutta o, forse, anche oltre.
- Scritto da Italo Di Dio