Le sigarette elettroniche aumentano il rischio di asma e di broncopneumatia cronica ostruttiva. Lo afferma in modo più che perentorio il risultato di due indagini allo scopo condotte. Peccato che le stesse, udite udite, sono state condotte telefonicamente. Ebbene si, via telefono. I risultati degli approfondimenti scientifici sono stati pubblicati – uno – sull’American Journal of Preventive Medicine, il mese di dicembre, e, quello precedente, del mese di Ottobre, su Bmc Pulmonary Medicine.
Ovviamente queste risultanze sono state sbandierate per mari e monti dai detrattori della sigaretta elettronica che non aspettavano altro che l’occasione di soffiare sul fuoco delle illazioni. E, purtroppo, sono state rilanciate urbi et orbi dalla stampa che certo non si è presa lo zelo di approfondire le modalità di queste ricerche – e, sinceramente, non ce la si sente neppure di esprimere condanna nei confronti dei colleghi. Condanna no ma, certo, perplessità si è quella che attira la “fonte” della questione. Ovvero la modalità di conduzione di siffatti approfondimenti scientifici che, per loro natura, appaiono essere non esattamente attendibilissimi per il tramite della modalità telefonica.
Rimanendo in tema di Bpco, ancor prima di venire alla questione metodologica, si registra lo studio di Riccardo Polosa che va in direzione diametralmente opposta. “Effetti sulla salute nei fumatori con BPCO che passano alle sigarette elettroniche: un follow-up di 3 anni retrospettivo-prospettico “ – il titolo della ricerca del docente catanese – aveva indicato che i pazienti affetti da tale patologia che erano transitati completamente alle sigarette elettroniche avevano riportato “sintomi respiratori migliorati”.
INTANTO POLOSA OSSERVA “STUDI VALUTATI PER METODOLOGIA ED ACCURATEZZA”
“Nel frattempo – si era concluso – coloro che avevano continuato a fumare, non avevano riscontrato alcun cambiamento in entrambe le misure di gravità della malattia. I risultati di questa recensione indicano che le sigarette elettroniche – così aveva commentato Polosa – in normali condizioni d’uso dimostrano molti meno rischi respiratori rispetto alle sigarette di tabacco combustibile”. Sempre dall’accademico erano venuto ulteriori riferimenti, poi, al metodo con il quale vengono condotte le ricerche “Valutiamo gli studi per la qualità della loro metodologia e l’accuratezza della loro interpretazione”. Ed ancora “Gli utenti hanno il diritto di essere informati sul fatto che i risultati degli studi pubblicati dai media non sono sempre affidabili”. Per dire, non è tutt’oro ciò che luccica. Ma, purtroppo, questo l’uomo medio non lo può sapere. E l’opinione pubblica, intanto, viene condotta fuori strada, il tutto a discapito della salute umana
- Scritto da Arcangelo Bove