Gli italiani sono favorevoli ad una stretta sul fumo. Anche nei luoghi aperti. Lo chiarisce in modo evidente il risultato di un sondaggio commissionato da “Quotidiano nazionale” ed elaborato da “Noto sondaggi” sulla base di un campione di mille persone intervistate. Ebbene, il 66% di quanti sono stati contattati – fonte quotidiano.net – evidenzia il proprio favore a previsioni normative che proibiscano di fumare, anche all’aperto, in luoghi che presentino una intensa presenza di persone.
Il riferimento è a situazioni come quelle date da una fermata di un bus, da un concerto, da uno stadio. Dove è vero, si, che si sta open air ma dove è anche vero che la stretta vicinanza, gomito a gomito, con le altre persone esponga i non fumatori ad un altissimo rischio di “passivo” nel caso in cui, nei paraggi, qualcuno dovesse estrarre dalla tasca sigaretta ed accendino. Su questo dato, come giustamente viene specificato, influisce un dato che è considerevole e che non può essere omesso nella relativa citazione. Ovvero il 21-22% circa degli italiani è complessivamente fumatore: è scontato, quindi, che il restante 80% non possa essere favorevole a doversi buscare il fumo altrui. Ma tant’è.
IL 15% CONTRARIO PER UNA MOTIVAZIONE DI TIPO AMBIENTALE
Preme sottolineare, venendo a quel 66% contrario al fumo anche nei luoghi all’aperto, anche le motivazioni che portano ad esprimere contrarietà. Nel dettaglio, appena il 15%
proibirebbe il fumo open air per un presunto danno ambientale. A “motivare” il fronte del no è il fastidio che si proverebbe nel dover inspirare il fumo altrui e la annessa preoccupazione per la salute. Una riflessione, come riferisce quotidiano.net, è stata chiesta al campione interpellato anche in fatto di sigaretta elettronica.
Ebbene, circa il 58% non ritiene che le stesse possano essere paragonate al tabacco e, di conseguenza, il 52 percentuale non ritiene che debbano essere gravate da una regolamentazione, circa le modalità di uso, come avviene per il tabacco
- Scritto da Italo Di Dio