Un’onda arancione sullo Stivale. E’ la storia di un Meridione positivo, di una storia imprenditoriale virtuosa. La dimostrazione di come, anche al Sud, si possano costruire storie di successo. Storie di successo che producono lavoro, occupazione. Meno ragazzi con la valigia in mano. Svapoweb quota cento. Il franchising della sigaretta elettronica inaugurato, appena tre anni addietro, dall’imprenditore airolano Arcangelo Bove ha aperto il centesimo negozio della catena. Da Nord e Sud, senza distinguo alcuno. Il “brand” Svapoweb dilaga.
“Nella giornata di ieri, 16 Dicembre 2019 – evidenzia Bove – a esattamente 30 settimane dal lancio del progetto franchising abbiamo raggiunto un traguardo straordinario con l’apertura del 100esimo negozio a marchio Svapoweb. Siamo veramente soddisfatti di questo traguardo – insiste Bove – Un obiettivo che abbiamo colto in ampio anticipo rispetto alla programmazione aziendale. Soddisfatti, quindi, ma non sorpresi dal momento che il nostro team lavora da anni all’unisono per creare un marchio e prodotti di qualità. La capillarizzazione del nostro “brand” sullo Stivale è figlia di un grande lavoro di sinergia. Ringrazio tutta la squadra – chiude il sannita – e, in particolare, i due “tutor” Caroleo Salvatore e Antonio Esposito che hanno consentito con il loro impegno che si cogliesse questo importante traguardo che, tuttavia è punto di partenza ma, allo stesso tempo, trampolino di lancio verso nuovi e più grandi successi”.
MERCATO “DIVORATO” IN APPENA 30 MESI
Qualità del prodotto, intuito, struttura altamente professionale. Ricetta di un successo che non appare volersi fermare. Più forte delle bufale che stanno investendo il settore e-cig, in parte già sbugiardate dalle verità scientifica, Svapoweb è riuscito a divorare il mercato nonostante questa attività sia stata condotta in parziale coincidenza con uno dei momenti più critici della storia dell’elettronica. Una storia, come detto, che si basa sul nulla, tra pseudo epidemie ed allarmismi ad uso e consumo di grandi interessi.
- Scritto da Italo Di Dio