Gli “aromi” dei liquidi dal sapore “alternativo”, fruttato rappresentano un argomento fondamentale per chi inizia a svapare. Ed anche per chi continua a farlo.
A rivelarlo è uno studio intitolato “Il ruolo dei sapori nello svapare l’iniziazione e la soddisfazione tra gli adulti statunitensi” recentemente divulgato attraverso le colonne di “Addictive Behaviors”. I ricercatori Usa hanno messo sotto la lente di ingrandimento 1.500 vapers statunitensi, maggiorenni, con l’obiettivo di comprendere se e quale ruolo i liquidi aromatizzati avessero nell’uso delle sigarette elettroniche. Ebbene, come dimostrato dal “focus”, un terzo degli intervistati ha indicato in tali aromi un argomento rilevante nell’iniziarsi alla sigaretta elettronica. Con una incidenza percentuale doppia nella fascia di età esaminata 18-24 rispetto a quella 35-44.
“Le nostre scoperte – così co-autore dello studio, dottoressa Rose Marie Robertson, vicedirettore scientifico e medico dell’American Heart Association e codirettore del Tobacco Center for Regulatory Science – si aggiungono alla crescente evidenza che i componenti all’interno delle sigarette elettroniche possono avere un impatto importante sul perché le persone iniziano e continuano a utilizzare questi prodotti e che l’impatto è ancora più significativo nei giovani . I regolamenti che limitano gli aromi – prosegue la stessa – incluso il divieto di tutte le sigarette elettroniche aromatizzate, potrebbero contribuire a ridurre il fascino di questi prodotti per i giovani”.
Ed ancora “Le prove della nostra ricerca suggeriscono come una percentuale significativamente più alta di fumatori che preferisce svapare sapori non di tabacco smette completamente di fumare entro tre mesi”.
QUESTIONE AROMI, ARGOMENTO A DOPPIO TAGLIO
La questione è double face. Il “fascino” degli aromi alternativi al tabacco è, infatti, a seconda della prospettiva di osservazione, cavallo di battaglia sia dei pro sia degli anti vapers. I primi che affermano come i gusti alternativi possano essere argomento per sottrarre persone al vizio del fumo; i detrattori della sigaretta elettronica, invece, ritengono che la varietà di aromi possa iniziare alla e-cig giovanissimi che neppure erano fumatori. Non a caso l’ “AHA” ha letto in chiave negativa i risultati intravedendovi, quindi, una motivazione ulteriore per promuovere, appunto, il divieto degli aromi – questione su cui Trump ha fatto, come si ricorda, marcia indietro.
Altri esperti di salute pubblica, invece, hanno da tempo sottolineato come l’appeal esercitato dagli aromi sulla platea di fumatori sia precisamente il motivo per cui i prodotti dovrebbero essere approvati come strumenti per smettere di fumare. Una questione spinosa, a doppio taglio. Non a caso, Trump – rimanendo solo alle vicenda Usa – ha preferito, per ora (anche in attesa delle prossime Presidenziali) congelare la questione.
- Scritto da Arcangelo Bove