La sigaretta elettronica è solo un innocente tramite. Uno strumento che, se usato correttamente, rappresenta valido supporto per quanti vogliano sottrarsi al vizio del fumo. Purtroppo, però – ed è questo l’origine del gran caos mediatico levatosi sul mondo svapo – vi è anche chi ne fa un uso distorto. E vi ficca all’interno liquidi non legali.
E’ successo negli Usa, con il noto caso Thc; succede ed è successo, in realtà, un po’ ovunque. Non pare essere mistero, infatti, che molti giovani facciano utilizzo della e-cig, ovviamente in modo non conforme, per “svapare” hashish e dintorni. In molti casi modificando i dispositivi e sciogliendovi, all’interno, le sostanze illecite. Un uso distorto, illegale che non è – e non ci si potrebbe illudere del contrario – solo esclusiva Usa.
OPERAZIONE CARABINIERI DI BIBBIENA
I Carabinieri della Compagnia Carabinieri del Nucleo operativo di Bibbiena, in provincia di Arezzo, solo uno dei tanti esempi, hanno bloccato un giovane del luogo che era in possesso di una sigaretta elettronica. La stessa, però, non era caricata con i normali e legittimi liquidi bensì con hashish. Una canna elettronica, a dirla breve, nuova frontiera dell’ingegno giovanile. Che si risparmiano il disturbo di comprare cartine e di provvedere al relativo rullaggio ed utilizzano la e-cig per un comodo e veloce fai-da-te. A quanto pare, il giovane aveva usato, per il distorto uso, un modello di sigaretta elettronica atto a svapare il classico tabacco trinciato. Per lui ovvia segnalazione come assuntore.
Impossibile, quindi, prevenire un uso “sinistro” della e-cig: non è una questione di politiche statali, non è una questione di regolamentazione ma di buonsenso dei singoli. Non vi è regola che regga perchè questo genere di attività (illegali) sfuggono ai discorsi ufficiali, istituzionali. Inutile, assolutamente insensato, quindi, fare la campagna anti-sigaretta elettronica perchè qualcuno la utilizza in modo non consono. Anche la siringa, infatti – esempio che amiamo ripetere a iosa – è stata concepita per iniettarsi medicine e non sostanze stupefacenti. Quindi – ci chiediamo – solo perchè una minoranza ne fa un uso improprio si dovrebbe provvedere a ritirare ogni siringa dal mercato?
- Scritto da Italo Di Dio