“In Inghilterra le sigarette uccidono circa 220 persone al giorno. Siamo sicuri più che mai che le sigarette elettroniche siano meno dannose di quelle convenzionali”.
Riflessioni perentorie quelle che, rilanciate dalla Lega italiana anti fumo, vengono dal Public Health England. L’Organismo inglese ha tirato fuori numeri e riflessioni traendo un bilancio a circa otto mesi dal “boom” della pseudo epidemia da malanni polmonari esplosa in Usa. E sono numeri che, in un certo senso, contengono già risposte.
I casi di “malati” sono 1.604, 34 i deceduti. Il 70% sono uomini con età media di 24 anni, il 46% di essi è under 21. Rispetto alle cause che hanno scatenato l’epidemia, il PHE spiega, come riporta la Liaf, che “i prodotti chimici non sono stati ancora individuati con certezza. L’epidemia – rilanciano ancora sulle pagine Liaf – non sembra essere associata all’uso prolungato di nicotina, già diffusa negli Stati Uniti da più di dieci anni”. Ma, elemento centrale, “i casi che da Marzo si sono susseguiti sembrano essere invece correlati a una sostanza introdotta nel mercato recentemente”.
Sulla possibilità che un’epidemia tipo americano possa replicarsi anche in Europa, il Public Health England si dice assolutamente scettico. Sempre che i consumatori continuino a rivolgersi esclusivamente al mercato ufficiale dei liquidi.
IL PHE RILANCIA LA RACCOMANDAZIONE: NON FUMATORI NON SI INIZINO ALLO SVAPO
“Il PHE – la Liaf rilancia ancora le considerazioni dell’Istituto britannico – ha spiegato che, visto l’alto numero di casi segnalati, è strano che una percentuale altissima sia nella fascia d’età under 24. Se fosse stato il problema vaping avremmo dovuto avere un campione di pazienti con età diverse e soprattutto casi di avvelenamento di svapatori che da anni utilizzano questi prodotti”. Sulle raccomandazioni rivolte ai consumatori, il Public Health ribadisce quelle che sono le linee guida note: ovvero no ai prodotti fatti in casa e a quelli clandestini. Abbandonare il fumo per i fumatori, non iniziarsi allo svapo per chi non fuma.
- Scritto da Italo Di Dio