Se i medici di base ignorano i benefici della sigaretta elettronica. Un buco da tappare, un aspetto sul quale investire in chiave di formazione dei professionisti. Perchè il “curante” è, ancora, il primo interlocutore del paziente e può giocare un ruolo fondamentale, al cospetto di un fumatore che manifesta la volontà di sottrarsi al vizio, nel “deviare” esso verso l’alternativa dell’elettronica.
A fronte, tuttavia, di una non ancora piena coscienza dei vantaggi dell’e-cig, vi è, parziale consolazione, il dato legato al fatto che quelli che hanno nozione dello svapo sono possibilisti rispetto ad un suo utilizzo.
Questi ed altri spunti di riflessione discendono da un approfondimento condotto da Simg, che ha coinvolto 400 professionisti, e presentato in occasione della XXXVI edizione del Congresso nazionale della Società italiana di Medicina generale in corso a Firenze.
SOLO IL 31% RITIENE NEGATIVO LORO UTILIZZO
“Dalla Survey – ha rivelato Letizia Rossi, medico di medicina generale di Perugia, ad Adnkronos – emerge una scarsa conoscenza da parte dei medici di medicina generale dei prodotti alternativi alla sigaretta tradizionale. Il 46% ha risposto di non conoscere né sigarette elettroniche né device a tabacco riscaldato. Tuttavia i medici intervistati – ha proseguito la stessa – non sembrano mostrare avversione verso tali dispositivi visto che il 57% si è mostrato possibilista nel consigliarli in un’ottica di riduzione del danno e di un percorso finalizzato alla cessazione del fumo. Solo il 31% ritiene totalmente negativo il loro utilizzo. Emerge – la conclusione – il bisogno di una maggiore conoscenza e informazione, oltre che di una formazione ad hoc”.
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Appunto, maggiore conoscenze e informazione. Direttive che, al di la dell’impulso del singolo che può avere o meno la “brama” di informarsi autonomamente, devono venire, come ovvio, dagli Organi sanitari centrali. Ma sono quest’ultimi convinti della bontà dello svapo quanto meno in relazione al discorso del minor danno?
- Scritto da Arcangelo Bove