“Le sigarette elettroniche? Non vi è dubbio, sono assolutamente meno dannose del fumo”. Parola di John Newton. Che non è un “Paperino” qualsiasi bensì il Direttore del Dipartimento “Miglioramento della salute” presso il Public Health England.
La linea anglosassone pro-svapo resta solida. E non si lascia intaccare in minima parte dalla ventata di disinformazione che continua a spirare dagli Stati Uniti all’indomani della nota farsa-epidemia. “Lo svapo è meno dannoso nella misura del 95 percentuale rispetto al fumo”, afferma il Dirigente della Sanità inglese. Che incalza “Bisogna incoraggiare i fumatori “tradizionali” rispetto al fatto che nell’elettronica sia insita per loro una importante possibilità per smettere di fumare”.
Intanto, negli States, al 31 ottobre, ben 1.604 americani sono finiti nelle corsie di ospedale. E 34 di essi sono deceduti per patologie molto genericamente attribuite all’uso della sigaretta elettronica. Nonostante sia stato chiarito che a determinare i noti problemi sia stato l’uso improprio di liquidi illegali – vedi olio di cannabis ovvero Thc -, nonostante la Polizia americana si sia concentrata nelle ultime settimane proprio per stroncare i traffici illeciti di questi prodotti, ancora nell’immaginario collettivo – complice la totale disinformazione dei primi tempi – vi è chi abbina i malanni alle e-cig.
In tal senso è grande il lavoro che ancora si deve produrre in chiave di controinformazione (buona) al fine di “bonificare” l’opinione pubblica. Facendo comprendere alla stessa come la sigaretta elettronica, in tale vicenda, sia, in realtà, parte lesa. E che la sua demonizzazione è venuta, molto spesso, da chi proclamava interessi altissimi come la tutela della salute pubblica. Ma, in realtà, altro non voleva fare che tutelare i grossi interessi dei colossi del tabacco e delle case farmaceutiche.
Le Istituzioni possono e devono, al riguardo, fare molto nell’orientare i cittadini, troppo spesso abbandonati a informazioni contrastanti. La Sanità inglese, in questo, ha preso posizione chiara e cristallina. “La nostra preoccupazione – ancora Newton – è che possa aumentare il già diffuso malinteso sulla relativa sicurezza delle sigarette elettroniche alla nicotina”.
IN INGHILTERRA IL 54% DEI VAPERS SONO EX FUMATORI
I numeri dello svapo, intanto, volano letteralmente nel Regno Unito. “Action on Smoking and Health” stima che a tutto il 2018 vi fossero 3,6 milioni di vapers in Gran Bretagna rispetto a 7,2 milioni di fumatori. Tra i vapers inglesi, si calcola ancora, gli ex-fumatori sono (percentuale in costante crescita) il 54,1%. Appena lo 0,8% dei vapers attuali non erano fumatori. Dati che smentiscono tutti i capisaldi della (dis)informazione anti-svapo
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- Scritto da Italo Di Dio