Il panico da svapo sbarca anche su Apple. Un panico assolutamente infondato, sia chiaro, ha portato il colosso della tecnologia a ritirare 181 applicazioni che, in qualche modo, avevano un collegamento con il mondo delle sigarette elettroniche.
Attraverso il negozio virtuale, il cosiddetto App store, infatti, erano acquistabili e scaricabili, appunto, “app” che consentivano di gestire e, in qualche caso, di interagire con il dispositivo. “E-cig diary”, “Svap”, “E liquid calculator”, “Svapo Notizie e Forum”, “Vapor” e tutto il resto della carovana, quindi, sono state “bannate”. Una scelta che riflette la forte soggezione che le grosse aziende americane patiscono causa la pressione dell’opinione pubblica (si pensi al recente caso Juul Labs che si è, di fatto, autocensurato prima sugli aromi e poi sulla pubblicità); La scelta di Apple, proseguendo, ed è qui che veramente si scivola nell’incomprensibile, viene messa in collegamento con gli episodi di malattie polmonari registratisi negli Usa.
Anche ora che gli stessi vertici sanitari americani hanno chiarito che la causa di decessi e ricoveri è da ricondurre all’uso di droghe e che, quindi, sigarette elettroniche (e relativi liquidi ufficiali) non hanno un ruolo reale nella vicenda, l’Azienda ha posto in essere una iniziativa che si stenta, pur sforzandosi, a condividere. Perchè la questione non attiene il mondo dello svapo ma, non ci stancheremo mai di dirlo, quello del traffico di droga e di simil-tali.
APPLE “ATTENZIONE A RENDERE APP STORE LUOGO DI FIDUCIA PER I CLIENTI”
Everyeye, intanto, riporta una piccola nota emanata da “Apple”. “Prestiamo molta attenzione a curare l’App Store ed a renderlo un luogo di fiducia per i clienti, in particolare i giovani. Valutiamo costantemente le applicazioni e consultiamo gli studi più recenti per determinare i rischi per la salute ed il benessere degli utenti”. Come si apprende dalla stessa nota, Apple ha anche provveduto ad “aggiornare le linee guida dell’App Store. Da cui sono ora vietate le applicazioni che incoraggiano o facilitano l’uso di questi prodotti. Le applicazioni precedentemente disponibili non saranno più disponibili per il download”.
Dichiarazioni che non fanno che alimentare il caos ed addensare un insensato alone di colpevolezza sul mondo dello svapo. Che, non lo si dimentichi, in dieci anni di “vita”, nel suo utilizzo “proprio”, non ha causato un morto in tutto il Pianeta.