Trump aggiusta il tiro sulla sigaretta elettronica: troppo tardi, però, se è vero che i vapers, ormai, promettono battaglia. Promette battaglia, ad esempio, il Casaa – “Consumer Advocates for smoke e free alternatives assoc”. L’ “organizzazione no profit di consumatori”, come da auto-definizione, forte dell’adesione di 200.000 membri, ha lanciato una simbolica campagna per protestare contro le prime dichiarazioni di Donald Trump. Quelle con le quali quest’ultimo aveva annunciato la prossima intenzione di mettere al bando i liquidi per svapare aromatizzati che non fossero al tabacco.
Un provvedimento, quest’ultimo, che il Presidente Usa ha rivelato essere prossimo ad essere attuato. Denotando, con ciò, scarsa dimestichezza nella materia, al fine di contrastare la diffusione della sigaretta elettronica. Ritenendo come quest’ultima fosse la causa dei casi di morti e ricoveri avutisi negli Usa nelle ultime settimane. Dichiarazioni assolutamente prive di reale fondamento che, in effetti, lo stesso leader americano ha dovuto edulcorare. Tempo poche ore dalla prima uscita, infatti, e l’inquilino della Casa bianca ha spostato il tiro riflettendo su come, piuttosto, fosse necessario garantire al consumatore prodotti controllati e sicuri rifuggendo dalle scorciatoie del mercato clandestino.
IL TRENO DELLA PROTESTA E’ PARTITO
Alla fine, la sensazione è che i bandi annunciati da Trump resteranno lettera morta. Intanto, però, il treno della protesta è partito. Ed i vapers, già organizzati in associazioni, annunciano battaglia contro il presidentissimo Trump. Il “Casaa” – che opera nell’ottica di “garantire la disponibilità di alternative a danno ridotto al fumo e a fornire ai fumatori e ai non fumatori informazioni oneste su tali alternative” – sta invitando, ad esempio, tutti i suoi affiliati a contattare il centralino della Casa bianca e, una volta ottenuta risposta, recitare la simbolica formula “We Vape, We Vote”. Non prima di aver ricordato all’operatore la personale storia di svapo e come l’elettronica abbia aiutato a venir fuori dal vizio della sigaretta. “Incendiamo il centralino della Casa bianca”, è l’urlo di battaglia.
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Una battaglia, quella del “Casaa”, che muove dalla convinzione di come l’elettronica sia vero supporto a chi vuole abbandonare la sigaretta classica. Allo scopo, dall’organizzazione ricordano come il fenomeno del fumo giovanile sia in calo del 28% – secondo i primi dati del National Youth Tobacco Survey – dall’avvento dell’e-cig. E scusate se è poco
- Scritto da Italo Di Dio