“Nonostante le ricerche scientifiche abbiano dimostrato che la sigaretta elettronica sia più sicura del 95% rispetto al tabacco, nulla è cambiato nella legislazione europea. Ovvero, il vaping è ancora equiparato al tabacco”. Ad intervenire, attraverso una nota social, è l’Anpvu – Associazione nazionale per i Vapers uniti.
“Cosa significa per te? – interrogano dal sodalizio nel rivolgersi, idealmente, agli svapatori – Significa che pagheresti una tassazione non equa al rischio che corri (inalando vapore piuttosto che fumo)e che potrebbero vietare i tuoi aromi preferiti (specie se diversi dal tabacco) strumentalizzando la falsa tesi dell’effetto “Gateway”. In questo modo asserirebbero, senza alcun minimo fondamento, che i giovani potrebbero passare al fumo di sigaretta spinti dagli aromi utilizzati nel vaping. Per questo motivo, potresti non avere più il potere decisionale sul cosa assaporare nei tuoi vaporizzatori personali. Ti sarà imposto e “preconfezionato” a monte da chi deciderà per te quali gusti potrai svapare. Potresti trovare in commercio – ancora dall’Anpvu – solo liquidi in cartucce pre-caricate, con poca scelta sulla composizione del tuo prodotto e di conseguenza limiterebbe ancor di più le tue preferenze di vaporizzazione”.
L’APPELLO: FIRMIAMO LA PETIZIONE
Un rischio di appiattimento nella svapo-offerta che, come paventano dalla sigla, potrebbe “allontanare ancora di più il vaping dalle persone che ami, limitando l’accesso ad un prodotto che potrebbe giovare alla loro salute (limitando i rischi)”. “Cosa puoi fare ora? – è l’interrogativo che pone e si pone l’Anpvu – Firmare la petizione è l’unico modo per provare a contrastare quest’ingiustizia”.
La petizione è quella che si può raggiungere cliccando su vapingisnottobacco.eu/it/eci/ e che, firma dopo firma, potrà consentire – spiegano ulteriormente dai “Vapers uniti” – di raggiungere il numero stabilito dalla Comunità europea per accedere al tavolo di trattativa quando verrà discussa la nuova regolamentazione (TPD3) sui prodotti da vaping.
“L’obiettivo è quello di abrogare l’articolo 20 della direttiva 2014/40/UE ed elaborare una normativa su misura che distingua chiaramente i prodotti del fumo elettronico da quelli del tabacco e dai prodotti farmaceutici”. “Essere presenti al tavolo di trattativa – si avviano a concludere dall’associazione – sarà l’unico modo per mediare con chi detiene il potere decisionale sui punti che ti abbiamo appena elencato”.
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- Scritto da Arcangelo Bove