Riccardo Polosa, scienziato siciliano (in forza all’Università di Catania), vola in India per tentare di far comprendere al Governo di quel Paese come sarebbe deleterio per la salute pubblica mettere al bando la sigaretta elettronica.
Il docente nostrano è stato invitato a New Delhi dalla Heart Care Foundation per partecipare ad un incontro formale con il Direttore generale dell’Indian Council Medical Research, Bharat K. Bhargava.
Polosa, anche al cospetto della televisione nazionale indiana, non ha mancato di esortare il Governo indiano. “Si riconsideri la raccomandazione di un divieto assoluto di dispositivi a basso rischio per motivi di salute pubblica nazionale”. L’accademico siciliano, si ricorda, Direttore del Centro di ricerca per la riduzione dei danni da fumo dell’Università di Catania, aveva, insieme ad altri sessante esperti del settore, inviato una lettera al Direttore generale dell’Icmr indiano contenente riflessioni sul cosiddetto “Libro bianco”.
Ovvero il documento-dossier in cui personale “commissionato” dal Governo indiano aveva spiegato le sue motivazioni circa il divieto da imporre sulle sigarette elettroniche.
“Le prove raccolte su quel documento si basano su studi di scarsa qualità” – ha affermato Polosa. Il Libro bianco indiano – come fanno presente dal Coehar – espone preoccupazioni relative all’uso di e-cig. Preoccupazioni derivanti dai risultati di studi privi di standard scientifici universalmente riconosciuti. Il documento degli indiani, in particolare, afferma come, circa l’uso dell’e-cig, si registri la mancanza di conoscenza degli effetti negativi sulla salute. Nonché si ipotizzano rischi derivanti dall’esposizione di seconda mano. Il “Libro bianco”, ancora, fa riferimento a presunti rischi per i doppi utenti, al diffondersi dell’uso di e-cig tra i giovani. E ipotizza una mancanza di efficacia dell’e-cig nell’ottica di smettere di fumare in modo permanente.
Il team di scienziati guidati da Polosa, per tutta risposta, ha snocciolato agli esponenti dei Ministero indiano gli studi autorevoli che, invece, hanno dimostrato l’efficacia delle elettroniche nel ridurre i danni causati dal fumo di sigaretta. Ovvero quelli di “Public Health England”, “National Health Service” nel Regno Unito. Nonché di Food and Drug Administration degli Stati Uniti e Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari del Regno Unito”.
“Affrontare il problema del fumo con un approccio unilaterale, vietando l’uso di e-cig, sarebbe deleterio”. Così Polosa. Che ha proseguito. “In un Paese in cui l’uso del tabacco uccide circa 1 milione di persone ogni anno e in cui le sigarette si vendono liberamente nei negozi, la diffusione di alternative più sicure potrebbe contribuire a rafforzare le misure di controllo del tabacco. Spero che l’Icmr – la conclusione – riesca presto a rivedere i contenuti del Libro bianco. E, di conseguenza, eliminare la raccomandazione di vietare la sigaretta elettronica in India”
- Scritto da Italo Di Dio