Voci da bar, voci complottistiche. La materia dello “svapo” è stata oggetto, sin dal suo ingresso nel mercato, di chiacchiere molto spesso infondate.
E messe in giro nel quasi esclusivo obiettivo di smontare un concorrente molto pericoloso per il “business” del tabacco. L’imperativo, al fine di avvicinarsi quanto più possibile alla verità, è quello di guardare alle fonti autorevoli. E, a tal fine, “Svapo Magazine” si è preoccupata di andare a consultare il sito dell’Airc, associazione italiana ricerca sul cancro. Ovvero una delle massime e più autorevoli espressioni italiane in materia.
La Fondazione, infatti, è attiva dal 1965 nascendo dall’iniziativa di alcuni ricercatori dell’Istituto dei tumori di Milano, fra cui il professore Umberto Veronesi, tra i “guru” dell’Oncologia mondiale.
La sigaretta elettronica fa male? Fa più male delle sigarette tradizionali? Conviene, da non fumatori, iniziare a “svapare”? Questa le domande rispetto alle quali abbiamo cercato risposta attraverso le pagine web dell’Associazione. Al riguardo l’Airc rivela “Nel complesso, nonostante la necessità di ulteriori studi, è oggi ampio il consenso sul fatto che in confronto al consumo tradizionale di prodotti del tabacco le sigarette elettroniche assicurano una riduzione del danno significativa per il fumatore e per chi gli vive accanto (non sembrano esserci effetti simili a quelli del fumo passivo)”. Ed ancora “La sigaretta elettronica può essere utile per controllare la dipendenza da nicotina dei fumatori, perché permette di evitare il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo di pipa, sigari e sigarette, esponendo a rischi più limitati”.
Non mancano, però, riflessioni sulle sostanze contenute nello svapo e sulla necessità di ulteriori tempo e ricerche per comprenderne il grado di effettiva tossicità (si pensi al glicole propilenico ed al suo riscaldamento nonché a quello della glicerina che possono produrre formaldeide e acetaldeide). Si ribadisce da parte dell’Airc il teorema che ora pare essere quello più consolidato in scienza. Cioè, le elettroniche fanno meno male del tabacco ma non fanno certo bene.
L’Airc conclude la sua analisi, quindi, con una doppia indicazione. “Per quanto riguarda i fumatori – è precisato – la sigaretta elettronica può rappresentare un’efficace misura per la riduzione del danno. Non è ancora del tutto chiaro, però, se possa essere efficace anche rispetto agli altri metodi in uso per sconfiggere definitivamente la dipendenza dalla nicotina.
I non fumatori – fanno invece presente dalla Fondazione – dovrebbero guardare alle sigarette elettroniche, con o senza nicotina, come a una potenziale fonte di problemi di salute”.
Per meglio dirsi, e-cig meglio delle classiche in ragione del teorema del minor danno
Per consultare integralmente le considerazioni Airc https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/la-sigaretta-elettronica-e-meno-pericolosa-della-sigaretta-di-tabacco
- Scritto da Arcangelo Bove