Esplode sigaretta elettronica, uomo ferito. Esplode sigaretta elettronica, uomo gravemente ustionato. Prototipo di notizia in cui, spesso e volentieri, ci si imbatte navigando nei mari dei social.
A diffonderle, il più delle volte, sono siti di informazione non autorevoli. Cacciatori di clic facili che vengono meno al dovere principale di chi opera nel settore della stampa. Ovvero quello di verificare la fonte.
Anche perchè, quando si parla di sigarette elettroniche, soprattutto quando le “news” non sono positive, appare giustificato sentire puzza di bruciato. A fronte di qualche episodio indubbiamente reale, ve ne sono altri rispetto ai quali non si può non nutrire qualche perplessità.
Ma si diceva di presunte esplosioni di e-cig. Negli ultimi giorni ha (ri)preso a circolare con vigore su Facebook la notizia relativa alla morte, verificatasi lo scorso mese di febbraio, di un 24enne in Texas. Il giovane, come rilanciato anche dalla stampa nostrana, sarebbe deceduto per gli effetti dell’esplosione del dispositivo un cui frammento gli avrebbe reciso fatalmente la carotide.
La notizia – questa, almeno – sembrerebbe essere veritiera. Appare anomalo, però, che la stessa abbia ripreso a scorrazzare attraverso le piazze virtuali, a distanza di sei mesi dall’episodio, dopo che già lo aveva fatto nelle immediatezze.
Al riguardo, in ogni caso, val la pena ribadire cosa già chiarito dall’Anafe, associazione aderente a Confindustria che raduna i produttori di fumo elettronico nazionali.
“Quelle commercializzate in Italia, così come i liquidi, sono prodotti estremamente sicuri – fanno presente dal sodalizio – sottoposti ai più attenti test di sicurezza e conformità del prodotto. Prima di essere immesse sul mercato, infatti, sono sottoposte e devono superare test di conformità elettrica e compatibilità elettromagnetica ed ottenere il marchio CE. Quanto accaduto – sempre con riferimento all’episodio texano – è un caso isolato, sul quale tuttavia è bene fare piena luce a tutela anzitutto dei consumatori .
Con ogni probabilità – proseguono ancora – si è trattato di un prodotto non a norma, la cui commercializzazione non è consentita in Italia. Le sigarette elettroniche, oltre ad essere prodotti estremamente sicuri, sono del 95% meno rischiose per la salute rispetto alle sigarette tradizionali”.