Sono almeno 120.000 gli italiani che hanno “sposato” la sigaretta elettronica negli ultimi sei mesi. Lo rivela uno studio dell’Osservatorio “Myblu-Gfk”. Secondo l’Istituto, infatti, gli e-fumatori sarebbero passati dagli 883.000 di fine 2018 all’attuale milione. Numero, quest’ultimo, che equivale al 2,1% della popolazione adulta nazionale.
Il trend dell’elettronica si conferma in inesorabile ascesa anche perchè la percezione degli italo-svapatori è che essa aiuti realmente a venir fuori dalla dipendenza-nicotina. Questo, in particolare, è il convincimento di ben il 63% del campione intervistato. In generale, la ricerca “Myblu-Gfk” afferma chiaramente anche come le “elettroniche” “siano meno dannose per la salute rispetto alle tradizionali“. Una conclusione, questa, cui è giunto il 70% degli intervistati e che, del resto, è ribadita anche dall’Airc.
L’associazione italiana ricerca sul cancro, pur chiarendo, infatti, come la scienza non abbia ancora espresso certezze circa gli effetti sulla salute del riscaldamento del glicole propilenico e della glicerina, ha sentenziato in modo perentorio rispetto ai maggiori danni che vengono procurati dal catrame combusto delle sigarette tradizionali.
Appare chiaro, quindi, come vi siano tutti i presupposti per una crescita esponenziale nel consumo dell’e-cig così come appare inevitabile che, di pari passo, si inflazioneranno studi finalizzati a “smontare” queste nuove creature in “difesa” dei “costumi” tradizionali.
Intanto sono le cifre, fredde ed analitiche, a recitare la loro verità: il numero di italiani che hanno abbandonato il tabacco si è quintuplicato dal 2015 al 2019. Senza tener conto di un 20% di fumatori che si dice interessato, nel prossimo futuro, a “sposare” soluzioni alternative al tabacco.
- Scritto da Arcangelo Bove